Decreto Rinnovabili: la presa di posizione del Coordinamento Free

Energie rinnovabili di Marco Zibetti
Si propone innanzitutto di mettere tempestivamente a punto il decreto relativo a biomasse, biogas, eolico off-shore, geotermia innovativa, solare termodinamico

Riportiamo la presa di posizione del Coordinamento Free in merito alla bozza del Decreto Rinnovabili recentemente diffusa.

Rilevato che il decreto sulle rinnovabili elettriche:
- tenuto conto dei tempi richiesti dall’iter decisionale (concerto con MATTM, parere ARERA, parere Conferenza unificata, verifica con Commissione Europea), non potrà diventare operativo prima di metà 2018,
- nell’attuale formulazione non si applica a biomasse, biogas, eolico off-shore, geotermia innovativa, solare termodinamico, per cui le misure a loro favore vengono rinviate a un successivo decreto,

In via preliminare, il Coordinamento Free propone che:
- si metta tempestivamente a punto il decreto relativo a biomasse, biogas, eolico off-shore, geotermia innovativa, solare termodinamico;
- per consentire una programmazione degli investimenti in grado di consentire una ulteriore riduzione dei costi, si facciano aste separate per eolico e fotovoltaico, sulla base di quote di potenza assegnata alla singola tecnologia;
- le tariffe a base d’asta per l’eolico indicate nel testo consentano la realizzazione dei contingenti indicati, utilizzando aerogeneratori di ultima generazione;
- le misure per i rifacimenti totali o parziali si applichino anche agli impianti che non hanno aderito allo spalma-incentivi;
- la priorità per impianti realizzati su discariche, cave, ecc. sia condizionata a preventive operazioni di bonifica e sia estesa anche a impianti installati su coperture che contengano amianto, purché i proponenti si impegnino alla sua rimozione, avvalendosi delle misure di incentivazione previste dalla vigente legislazione per la rimozione dell’amianto;
- vengano meglio chiariti i criteri per la partecipazione degli impianti ubicati in Stati membri, partecipazione che deve comunque sottostare ad un accordo di libero scambio;

Il Coordinamento Free chiede infine che venga modificata la normativa esistente, sostituendo all’esclusione delle aree agricole dall’accesso agli incentivi, criteri che impediscano insediamenti in contrasto con le esigenze della produzione agricola.


Questo sito utilizza i cookies per offrirti un'esperienza di navigazione migliore. Usando il nostro servizio accetti l'impiego di cookie in accordo con la nostra cookie policy.