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Decreto Spalma Incentivi: le PMI associate a Confapi Industria ricorrono al Tar

Energie rinnovabili di
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L’obiettivo è quello di tutelare i diritti delle imprese che abbiano realizzato impianti fotovoltaici con potenza superiore ai 200 KW e godano di forme di incentivazione in “Conto Energia”


Stanche di “essere il bancomat dello stato” e di combattere contro l’incertezza della normativa, le pmi di Confapi Industria hanno deciso di intraprendere una nuova battaglia: il ricorso avanti al Tar ai fini dell’annullamento di quanto definito dallo “spalma-incentivi”. PMI Energy Srl, la realtà dedicata all’energia dell’associazione delle piccole e medie imprese manifatturiere e di servizio alla produzione sta raccogliendo le adesioni per l’iniziativa legale collettiva.

L’obiettivo, è infatti, quello di tutelare i diritti acquisiti dalle imprese che abbiano realizzato impianti fotovoltaici con potenza superiore ai 200 KW e godano di forme di incentivazione in “Conto Energia”, che si vedono oggi decurtare parte dell’incentivo secondo quanto stabilito dalla Legge 116 del 11/8/2014 (legge di conversione del D.L. “Competitività” 91/2014).

«Basta incertezza sugli investimenti fatti - spiega il presidente di Confapi Industria Paolo Galassi -. Ricorrono, infatti, i presupposti per l’impugnazione avanti al Tar laddove verrà vagliata la violazione della certezza di un diritto acquisito, sopratutto per gli investimenti che hanno interessato le imprese e del grave pregiudizio e danno che le stesse affronterebbero in conseguenza all’applicazione di tale provvedimento, già peraltro “esplorato” dalla Consulta per presunti profili di incostituzionalità».