Nel panorama delle urgenze economiche e sociali del Paese, il DL Economia si presenta come unostrumento strategico per sostenere la crescita, affrontare le criticità e rilanciare lo sviluppo. Dietro le sue misure si celano opportunità concrete, in particolare per i liberi professionisti, spesso lasciati ai margini delle politiche pubbliche. È su questo che punta Confprofessioni, che ha presentato al Senato una memoria con osservazioni e proposte per rafforzare l’impatto del provvedimento.
PNRR: valorizzare il ruolo dei professionisti
Uno dei cardini del decreto è il rilancio del PNRR, che riceve nuove risorse attraverso il potenziamento del Fondo Opere Indifferibili e la semplificazione dei cofinanziamenti. Tuttavia, Confprofessioni segnala come il limitato coinvolgimento dei professionisti abbia ostacolato finora la piena attuazione dei progetti. Il loro apporto tecnico, come dimostrato nei casi della ricostruzione post-sisma e dei bonus edilizi, è essenziale per collegare la Pubblica Amministrazione ai territori. Serve quindi un cambio di passo: più apertura e collaborazione tra PA e mondo professionale.
Maternità e lavoro autonomo: misure da stabilizzare
L’articolo 6 del DL prevede un’integrazione al reddito per le madri con almeno due figli, estesa anche alle libere professioniste. Un segnale importante di equità, ma con una durata troppo breve (fino al 2026) per incidere realmente sul calo delle nascite. Confprofessioni chiede interventi strutturali, che offrano continuità lavorativa alle madri e superino la frammentazione degli attuali bonus. In questa direzione va anche la proposta della Consulta del lavoro autonomo del CNEL, che prevede un trattamento minimo di maternità per le iscritte alla Gestione Separata, finanziato da fondi INPS già disponibili.
Internazionalizzazione: una leva anche per i liberi professionisti
Il decreto potenzia gli strumenti per l’internazionalizzazione delle imprese, un’occasione da cogliere anche per i professionisti, partner chiave per accompagnare le PMI su nuovi mercati. Confprofessioni sottolinea la necessità di investire nella formazione continua (tecnica, linguistica e strategica) e chiede incentivi specifici per supportare il ruolo dei professionisti nei processi di innovazione e crescita.
Verso un nuovo modello di sviluppo
Confprofessioni valuta positivamente l’impianto del DL Economia, ma ribadisce l’esigenza di rendere strutturali le misure di sostegno. Solo così sarà possibile costruire un nuovo piano di sviluppo in cui le professioni possano contribuire all’innovazione, alla coesione sociale e alla modernizzazione della PA.
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