Ecco quanto vale il settore Legno Arredo italiano

Arredamento e Mobili di Marco Zibetti
Sono 49 mila le imprese artigiane con 110 mila addetti. Nel 2017, +5,1% la produzione del settore e +4,1% l’export. Per il Friuli-Venezia Giulia la maggior propensione all’export

Come sta e quanto vale il settore Legno Arredo Italiano? Venerdì scorso ad Anghiari (Arezzo), nel corso del convegno “Oltre il saper fare. L’artigianato e le dinamiche dell’alternanza scuola-lavoro” organizzato da Confartigianato Legno e Arredo in collaborazione con Confartigianato Arezzo, l’Ufficio Studi ha presentato le principali evidenze contenute nel report “Struttura delle imprese, dell’artigianato e trend del settore Legno e Arredo” e nell’Elaborazione Flash “Legno Arredo - Quadro territoriale della struttura delle imprese, artigianato, occupazione e made in Italy”.

Alla fine del 2017 nel settore del Legno Arredo si contano 73.098 imprese registrate che rappresentano l’1,2% del totale delle imprese. Il settore è ad elevata vocazione artigiana: i due terzi (67,7%) delle imprese del settore, pari a 49.453 unità, sono imprese artigiane, tre volte il peso che l’artigianato ha sul totale delle imprese (21,8%). Nel dettaglio il Legno conta 37.620 imprese, pari alla metà (51,5%) delle imprese del settore, il comparto Arredo ha 22.437 imprese, pari al 30,7% del totale ed infine 13.041 imprese si occupano di Tappezzeria e rappresentano il 17,8% del totale.

Nelle imprese del Legno e Mobili si contano 239.270 addetti che rappresentano l’1,5% degli addetti del totale delle imprese; sono 109.809 gli addetti delle imprese artigiane del settore, che assorbono quasi la metà degli addetti del settore del Legno e Mobili (45,9%).

Dopo una lunga crisi, negli ultimi tre anni il settore del Legno e Mobili sta registrando una fase di ripresa. Nel 2017 la produzione sale del 5,1%, in accelerazione rispetto al +2,3% del 2016. Va segnalato che nel confronto europeo l’Italia è il secondo produttore di Legno e Mobili dell’UE. Sul piano della produzione sono evidenti gli effetti della lunga e profonda crisi: nel 2017 il livello della produzione in Italia rimane del 36,5% inferiore ai livelli del 2007. In positivo anche il fatturato che nel 2017 sale del 4,2%, rafforzando il +2,8% dell’anno precedente.

Segnali positivi per il made in Italy del Legno e Mobili, che nell’ultimo anno cresce del +4,1%, combinazione di un +4,7% dei Paesi extra UE ed un +3,5% dei Paesi dell’UE. Nel 2017, per la prima volta il livello dell’export recupera i livelli pre-crisi del 2007. Tra i maggiori mercati si osserva una maggiore crescita dell’export in Cina (+34,0%), seguita da Francia (+6,8%), Stati Uniti (+6,3%), Belgio (+5,3%) e Spagna (+4,9%).

In chiave territoriale, la più alta propensione all’export del comparto si riscontra in Friuli-Venezia Giulia, con un rapporto tra esportazioni del Legno e Mobili e valore aggiunto regionale pari al 4,59%; seguono, con valori superiori alla media, il Veneto con il 2,16%, le Marche con l’1,77%, Provincia Autonoma di Bolzano (1,29%) e la Lombardia con lo 0,95%. In chiave provinciale, il grado di esposizione più elevato si registra a Pordenone, con il 9,30%; seguono, con valori doppi rispetto alla media, Treviso (7,81%), Como (5,03%), Gorizia (4,74%), Pesaro e Urbino (4,69%), Monza e Brianza (3,98%), Udine (3,81%), Forlì-Cesena (2,10%), Matera (2,01%), Vicenza (1,82%), Mantova (1,63%), Piacenza e Teramo (entrambe con l’1,60%) e Bari (1,54%).


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