Edifici pubblici: un patrimonio da rigenerare. Ecco come

di Marco Zibetti
Affrontiamo il tema della rigenerazione degli edifici pubblici tra sfide normative, vincoli e opportunità per trasformare immobili dismessi in risorse

Molti edifici pubblici in Italia raccontano una storia di abbandono e trasformazioni rimaste sospese. Ex convitti, ospedali dismessi, colonie, aree militari, uffici e centri di formazione, hotel o sedi Inps e Inail: immobili un tempo vitali oggi attendono nuove funzioni, in equilibrio tra vincoli storici e esigenze contemporanee. La rigenerazione urbana non è solo una questione di mattoni: è un percorso complesso che richiede collaborazione tra pubblica amministrazione, imprenditoria privata e normativa aggiornata.
A delineare lo scenario è Mario Valducci, Presidente di Invimit SGR, intervenuto all’evento “La normativa urbanistica e dell’edilizia nel tempo della rigenerazione urbana” promosso dal Tavolo urbanistica di Confindustria Assoimmobiliare. “Quando ci siamo insediati - racconta - abbiamo trovato immobili fermi da anni, molti inutilizzati da decenni. È impossibile pensare che svolgano oggi la funzione che avevano quarant’anni fa. Serve un nuovo percorso urbanistico e una destinazione utile al tessuto sociale. Ma spesso, anche quando si raggiunge un accordo, il tempo perso per l’iter burocratico rischia di annullare gli sforzi fatti. È fondamentale aggiornare norme che risalgono a più di cinquant’anni fa”.

Rigenerazione degli edifici pubblici: quali sono gli ostacoli?

Il Presidente sottolinea le principali difficoltà operative: vincoli urbanistici e oneri elevati per il cambio di destinazione, insieme ai vincoli dei Beni culturali, che spesso riguardano immobili solo per la loro età, più che per reale valore artistico. “Il quadro decisionale - aggiunge - si estende su quattro livelli: europeo, nazionale, regionale e comunale. Questo rende tutto molto complicato. Inoltre, come Invimit, operiamo con vincoli del codice degli appalti, pur essendo fondi privatistici che devono competere sul mercato con strumenti più flessibili di altri investitori”.
Valducci evidenzia infine l’importanza dei partenariati pubblico-privati, citando come esempio concreto la Missione REgenera, pur riconoscendo che le norme attuali non favoriscono pienamente questo strumento. “Solo con regole moderne e strumenti snelli possiamo valorizzare realmente gli immobili pubblici e rilanciare le nostre città”, conclude.


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