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Edilizia sociale: blocco degli sfratti

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Approvate le nuove misure per l'edilizia popolare, che prevedono tra le altre cose una proroga per il blocco degli sfratti fino al 2009, nel frattempo, si attendono le indicazioni operative per il finanziamento di nuovi alloggi


Il 20 ottobre è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 246, il nuovo Decreto Legge 158/2008, dal titolo "Misure urgenti per contenere il disagio abitativo di particolari categorie sociali”

Con questo documento, elaborato al fine di ridurre il disagio abitativo e di favorire il passaggio da casa a casa per particolari categorie sociali, il Governo ha previsto una proroga per il termine di esecuzione degli sfratti, fino al 30 giugno 2009.

Il termine, già prolungato in precedenza dal Decreto Legge 248/2007, e prevedeva la scadenza al 15 ottobre 2008, limitando il provvedimento ai comuni menzionati dal Decreto Legge 86/2005, poi convertito dalla legge 148/2005, cioè i capoluoghi delle aree metropolitane di Torino, Milano, Messina, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Palermo, Catania, Cagliari e Trieste, oltre ai comuni ad alta tensione abitativa con essi confinanti.

Secondo la nuova norma, possono beneficiare di questa agevolazione le famiglie con un reddito annuo inferiore ai 27 mila euro, alle quali può essere applicata anche una riduzione dell'Ici.

Questa iniziativa provocherebbe, però, una diminuzione delle entrate stimate a 2,9 milioni di euro per il 2008 e 4,54 milioni per il 2009.

A fronte di ciò, il decreto prevede misure di compensazione attraverso la riduzione dell'autorizzazione di spesa relativa al Fondo per interventi strutturali di politica economica.

Il Ministro delle Finanze sarà responsabile del monitoraggio degli oneri finanziari, con la facoltà di apportare correttivi e variazioni di bilancio attraverso l'emanazione di propri decreti.

Il decreto affronta anche il problema della creazione di nuove unità di edilizia abitativa.
A questo riguardo è stata emanata ad agosto la nuova legge di conversione (la numero 133/08) relativa al piano governativo Casa, per cui si attendono però ancora le modalità operative contenute nel Dpcm.

Il progetto prevede un finanziamento statale fino al 30% per gli alloggi da affittare a canone sostenibile, anche trasformabile in riscatto; un contributo extra di 10.000 euro se gli alloggi conseguono un fabbisogno energetico inferiore del 50% rispetto a quello richiesto dal Dlgs 192/2005; l'obbligo di locazione per almeno 25 anni ad un canone non superiore al 70% del canone concordato.

Il provvedimento destina 150 milioni di euro ad un sistema integrato di fondi immobiliari e istituisce un apposito Fondo nazionale (del quale non è ancora stata definita la dotazione finanziaria) nel quale confluiranno le risorse di cui all'art. 1 comma 1154 della legge 296/2006 (Finanziaria 2007), agli articoli 21, 21-bis, ad eccezione di quelle già impegnate dagli enti destinatari; nel Fondo confluiscono, inoltre, le risorse di cui all'art. 41 del DL 159/2007, convertito nella Legge 222/2007.