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Efficienza energetica: il Piano per le imprese turistiche

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Efficienza energetica: il Piano per le imprese turistiche
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Firmata dal Ministro del Turismo, da CDP e dall’Associazione Bancaria Italiana una Convenzione per l’efficienza energetica delle imprese turistiche

Il turismo rappresenta una ricchezza straordinaria per il nostro Paese. Ma non sempre questo patrimonio è valorizzato al meglio. E la valorizzazione passa anche attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica. Vediamo cosa si sta facendo in tal senso.

Con l’obiettivo di riqualificare le imprese turistiche, finanziando i programmi di investimento in transizione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale per rendere il settore più attrattivo e competitivo sia in Italia sia all’estero, è stata firmata dal Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, dall’Amministratore Delegato di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), Dario Scannapieco, e dal Direttore Generale dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), Giovanni Sabatini, una Convenzione che disciplina la concessione dei finanziamenti agevolati a valere sul ‘Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti in ricerca’ (FRI), in linea con le finalità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il totale delle risorse potrà arrivare a un valore complessivo di 1,4 miliardi.

In cosa consistono le agevolazioni?

Le agevolazioni sono previste nella forma del contributo in conto capitale, concesso alle imprese beneficiarie dal Ministero del Turismo utilizzando 180 milioni di risorse del PNRR. A queste si aggiungono i finanziamenti agevolati, concessi da CDP a valere sul FRI, per un importo complessivo fino a 600 milioni, in affiancamento a prestiti di pari importo e durata (fino a 15 anni) erogati dal settore bancario a condizioni di mercato. Per un totale, appunto, di quasi 1,4 miliardi.

Gli incentivi potranno essere riconosciuti alle imprese alberghiere, alle strutture ricettive all’aria aperta e che svolgono attività agrituristica, alle imprese del comparto ricreativo, fieristico e congressuale, compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici e i parchi tematici.

I programmi di investimento dovranno avere un ammontare di spese ammissibili compreso tra 500 mila e 10 milioni, coerenti con il principio comunitario DNSH (Do No Significant Harm) di non arrecare alcun danno significativo all’ambiente.

Con la firma della Convenzione e il successivo coinvolgimento operativo del settore bancario, sarà possibile dare avvio all’iter di presentazione delle domande di accesso alla misura da parte delle imprese, a partire dalla data che sarà definita con successivo provvedimento del Ministero del Turismo.