Mentre il mondo cerca di mantenere gli impegni presi a Parigi, l’Italia sembra perdere terreno nel fronteggiare l’emergenza clima. Alla COP30 di Belém è stato presentato il “Climate Change Performance Index 2026”, lo studio che valuta le politiche climatiche di 63 Paesi, e i dati per il nostro Paese non sono incoraggianti.
Secondo la classifica, l’Italia retrocede al 46° posto, tre posizioni in meno rispetto allo scorso anno e ben 17 rispetto al 2022. Una discesa costante che la allontana dalle posizioni di vertice, dominate da Danimarca (4°), Regno Unito (5°) e Marocco (6°). La caduta riflette una politica climatica nazionale giudicata insufficiente: il nostro Paese si piazza al 58° posto nella specifica classifica dedicata alle strategie nazionali.
Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) prevede una riduzione delle emissioni entro il 2030 di appena il 44,3%, che arriva al 49,5% includendo assorbimenti di carbonio da foreste e agricoltura. Un risultato inferiore al 51% stimato dal PNRR e lontano dall’obiettivo europeo del 55%. Inoltre, la sua attuazione stenta, come evidenziato dal Rapporto Ispra 2025 sullo Stato dell’Ambiente.
Il CCPI valuta i Paesi su tre parametri: trend delle emissioni (40%), sviluppo di rinnovabili ed efficienza energetica (20%) e politica climatica (20%). Nessuno quest’anno ha raggiunto punteggi sufficienti per occupare le prime tre posizioni: il livello necessario per mantenere il riscaldamento globale entro 1,5°C resta fuori portata.
Emergenza clima: i migliori e i peggiori al mondo
La Danimarca guida la classifica grazie alla riduzione delle emissioni e allo sviluppo delle rinnovabili offshore. Il Regno Unito segue, spinto da una politica climatica più ambiziosa e dal phase-out del carbone, mentre il Marocco sale al 6° posto grazie a basse emissioni pro-capite e investimenti nel trasporto pubblico. Tra i fanalini di coda, subito dopo la Russia, si confermano Stati Uniti, Iran e Arabia Saudita, a testimonianza delle difficoltà dei Paesi più dipendenti dai combustibili fossili.
