Energia: a Vilnius, in Lituania, si discute un -40% di emissioni di gas serra al 2030

Energie rinnovabili di Marco Zibetti
Si è registrata invece molta cautela e sono emerse critiche da parte di numerosi Stati membri circa ulteriori obiettivi vincolanti per rinnovabili ed efficienza energetica


Si è svolto ieri e oggi a Vilnius, sotto la Presidenza Lituana, il Consiglio Informale Energia al quale, per il governo italiano, ha partecipato il Sottosegretario al Mise Claudio De Vincenti.

I temi trattati sono stati le relazioni tra l'Unione Europea e gli altri Stati in materia di energia, le ulteriori azioni per giungere al completamento del mercato interno dell'energia nel 2014 e la discussione sulle politiche del clima e dell'energia da adottare dopo il 2020.

Le priorità individuate sono la completa attuazione delle misure comprese nel terzo pacchetto sulle liberalizzazioni dei mercati dell'energia, che l'Italia ha già recepito, la rapida attuazione del regolamento sulle infrastrutture di interesse comune europeo, di particolare rilievo per l'Italia, e le azioni da intraprendere per il mercato elettrico in materia di sistemi armonizzati di incentivazione per le rinnovabili e per garantire la adeguatezza della capacità di generazione. Su quest'ultimo aspetto  si è registrata una generale convergenza sul fatto che eventuali misure di intervento non debbano in alcun modo avere effetti distorsivi della concorrenza sul mercato unico europeo.

Sugli obiettivi da fissare per la politica energetica oltre il 2020, la maggioranza degli interventi ha concordato sulla fissazione di un obiettivo vincolante ambizioso per la riduzione delle emissioni di gas serra, che potrebbe essere indicato in un taglio del 40% al 2030. Si è registrata invece molta cautela e sono emerse critiche da parte di numerosi Stati membri circa ulteriori obiettivi vincolanti per rinnovabili ed efficienza energetica, considerate le diverse situazioni nazionali del mix energetico e la necessità di valutare l'impatto sociale ed  economico delle misure.

De Vincenti ha pertanto proposto una mediazione tra le diverse posizioni attraverso l'affiancamento dell'obiettivo unico sulle emissioni con strumenti di intervento armonizzati a livello europeo circa le politiche settoriali (efficienza energetica e rinnovabili) e con piani nazionali contenenti le misure che ciascuno Stato membro si impegna ad adottare per raggiungere operativamente il target di emissioni, piani che verrebbero poi monitorati dalla Commissione.


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