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EU ProSun: la concorrenza leale non mette a rischio posti di lavoro!

Energie rinnovabili di
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L’industria solare europea prevede effetti positivi sull’occupazione e critica i giochi di logica dei Cinesi


L’industria solare europea si attende effetti positivi sul mercato del lavoro per l’intero settore solare grazie alle misure che l’Unione Europea potrebbe adottare contro il dumping cinese. "La concorrenza leale beneficia tutti“, dichiara Milan Nitzschke, presidente di EU ProSun, l’associazione dei produttori solari europei. "Abbiamo bisogno di provvedimenti UE antidumping al più presto".
Nitzschke respinge lo studio pubblicato da AFASE, associazione finanziata da aziende cinesi, e dall’istituto Prognos, secondo cui le misure antidumping avrebbero conseguenze negative sul mercato del lavoro: "È davvero da cinici sfruttare l’argomento dei posti di lavoro in un giorno in cui per l’ennesima volta due aziende solari europee sono costrette a dichiarare lo stato di insolvenza. Il dumping cinese danneggia l’intero settore solare ed è già costato all’industria europea la perdita di migliaia di posti di lavoro ed oltre 30 fallimenti aziendali e chiusure di fabbriche".

Ecco come Nitzschke valuta lo studio di Prognos: "Lo sviluppo negli USA smentisce già oggi le affermazioni presentate da AFASE e Prognos. Nessuno degli effetti previsti ha avuto luogo. Da metà dell’anno scorso sono in vigore negli USA dazi dal 30% al 250% su prodotti solari cinesi. Questi dazi hanno ridotto drasticamente le importazioni dalla Cina di prodotti solari oggetto di dumping. Ciò nonostante il numero degli impianti solari di nuova installazione è addirittura aumentato. I prezzi ai clienti finali negli USA sono invariati se non diminuiti. Per il settore solare è una situazione di win-win: il dumping è finito, l’industria può sopravvivere, i consumatori non hanno bisogno di pagare di più ed il mercato americano è in crescita!"

Da un punto di vista specialistico lo studio di Prognos meriterebbe una forte critica. Nitzschke dichiara: "A detta dello studio, i posti di lavoro nel solare in Europa dipendono in gran parte dal dumping cinese. Ma sarebbe come dire che il Tour de France dipende soltanto da Lance Armstrong e dai suoi mezzi doping. Del fatto invece che il dumping, in base al diritto commerciale internazionale, è illegale e danneggia enormemente la concorrenza, Prognos non dice nulla".

Secondo Nitzschke, per spiegare i presunti effetti negativi sull’occupazione, i periti hanno truccato i calcoli. Per esempio, hanno presupposto un aumento del prezzo dei prodotti cinesi anche senza dazi antidumping, che determinerebbe un calo della richiesta. Inoltre i periti hanno considerato, ai fini della stima, anche posti di lavoro nell’industria dei subfornitori che esportano in Cina. Con ciò si è ignorato che la Cina si è assicurata il monopolio dell’intera catena del valore del solare per un arco di cinque anni. Nitzschke prosegue: "I produttori di vetro solare hanno già presentato un ricorso antidumping contro la Cina. I Cinesi offrono persino inverter a metà prezzo. Le macchine vengono copiate ed il governo cinese potenzia l’industria del silicio, con l’obiettivo di tagliare entro pochi anni le importazioni di silicio europeo. Insomma, solo una concorrenza svolta in modo leale può aiutare a conservare posti di lavoro in Europa e potenziare l’industria solare europea".