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Finanziaria 2009

Lavori pubblici di
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Il Governo ha approvato il novo documento di programmazione economica e finanziaria per il prossimo anno

Il Governo, nella riunione del Consiglio dei Ministri dello scorso 23 settembre ha approvato il disegno di legge per la finanziaria del 2009.

Un provvedimento snello, composta da soli tre articoli che, essenzialmente, arricchisce di tabelle illustrative e schematiche le norme già in vigore del decreto legge 112/2008, inoltre impone per legge il regime di proroga di agevolazioni previdenziali e fiscali per alcuni settori, come la pesca, e prevede lo stanziamento dei fondi per il rinnovo dei contratti pubblici.

Queste le principali novità introdotte dal decreto, dal comunicato ufficiale del Governo inoltre si legge:

"Si è realizzato l'impegno preso, una finanziaria fatta sostanzialmente entro luglio per tre anni con una discussione che in Parlamento sarà di principio e non di dettaglio essendo preclusi emendamenti o adattamenti" ha affermato il ministro dell'Economia Tremonti nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.

Quest'anno non ci sarà dunque "quell'assalto alla diligenza che ha occupato per mesi e mesi ogni autunno il Parlamento e che ha portato a un deterioramento strutturale dei nostri conti pubblici" ha aggiunto il ministro Tremonti.

La manovra comprende:
- il disegno di legge "finanziaria 2009";
- il disegno di legge "bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011";

- la Relazione previsionale e programmatica per l’anno 2009;
- la Nota di aggiornamento al Documento di programmazione e economica e finanziaria per gli anni 2009-2013.

In sintesi, il provvedimento di bilancio riflette la finanziaria, e tutti e due riflettono il decreto legge n.112/2008 senza modifiche.

La nota di aggiornamento riflette, a sua volta, gli effetti della crisi economica in atto nel mondo, in Europa, in Italia e conseguentemente rettifica il PIL 2008 da 0,5 a 0,1; il PIL 2009 da 0,9 a 0,5. L’indebitamento, corretto per il ciclo in base ai criteri europei, resta invece sostanzialmente invariato.