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Fine V Conto Energia: chiusura di un’epoca o apertura di nuove opportunità?

Energie rinnovabili di
L’opinione di Roberto Brovazzo, Direttore Generale di Schüco Italia, sulla chiusura dell’ultimo Conto Energia


Il V conto energia sta esaurendo i propri effetti benefici: raggiunta nelle scorse settimane la soglia di 6,7 miliardi di euro di incentivi previsti per lo sviluppo di impianti fotovoltaici, i sistemi per uso residenziale messi in esercizio dopo il 6 luglio non potranno più fruire degli incentivi. Per gli impianti di dimensioni maggiori (sopra i 12 kW), ammessi alla graduatoria del secondo Registro nello scorso mese di maggio, i vantaggi del conto energia continueranno invece ad essere attivi fino a maggio 2014.

L’opinione di Roberto Brovazzo

Con la chiusura dell’ultimo conto energia non diminuiscono le opportunità per il consumatore e le potenzialità di sviluppo per il mercato fotovoltaico. Il passaggio alle detrazioni fiscali, prorogate al 50% per le ristrutturazioni/fotovoltaico e al 65% per la riqualificazione energetica dell’edificio, associate ad altre forme di incentivo attualmente disponibili, si inaugura invece una fase importante per il mercato delle rinnovabili, che potrebbe essere più stabile e concreta, promuovendo contenuti diversi da quelli che negli anni passati hanno dominato il dibattito sulle tecnologie pulite. Si passa infatti dal tema predominante dell’investimento economico a obiettivi che parlano anche di autoconsumo, di risparmio per le famiglie e per le aziende, di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.

Detrazioni fiscali e scambio sul posto

E’ necessario innanzitutto precisare che il nuovo regime incentivante, grazie al quale è possibile richiedere congiuntamente detrazioni fiscali e scambio sul posto, consente di ottenere benefici analoghi, a volte superiori a quelli garantiti dal precedente V conto. Per fare un esempio, un tipico impianto fotovoltaico che copre il fabbisogno di una famiglia di 4 persone (3 kW) installato in centro Italia e con buoni risultati di autoconsumo comporta un risparmio in 25 anni che supera i 20.000 euro, circa 1.700 euro in più rispetto a quanto era possibile ottenere con gli incentivi dell’ultimo conto energia. Usufruendo delle detrazioni fiscali e dello scambio sul posto e integrando l’impianto con altri sistemi di produzione di energia da fonte solare, come le pompe di calore per acqua calda sanitaria, il risparmio in 25 anni supera i 33.000 euro (per simulare i valori di risparmio in rapporto alle diverse variabili di ciascun impianto è disponibile il sito eco.schueco.it).
Si prospetta una stagione diversa anche per quanto riguarda la maggiore sicurezza e la semplicità di accesso agli sgravi. Le pratiche amministrative per accedere ai fondi sono più snelle se messe a confronto con quelle del Conto energia, abbattendo anche i costi amministrativi per operatori e utenti. In particolare con le detrazioni non è necessario presentare alcun tipo di documentazione al GSE e anche gli impianti sopra i 12 kW non hanno più l'obbligo di iscriversi a particolari registri per ottenere il diritto agli incentivi con il rischio di spiacevoli mancate ammissioni.

Sviluppo del Solare termico


I sistemi solari termici, da soli o integrati con altre soluzioni che sfruttano le fonti rinnovabili, danno un contributo importante all’autosufficienza energetica degli edifici. Questi impianti sono in grado infatti di sostenere il tradizionale sistema di riscaldamento delle abitazioni, con ottime percentuali di copertura del fabbisogno di produzione di acqua calda (fino all’80%).
L’ambito solare termico è per questo premiato dagli attuali incentivi. In particolare, il recente decreto di proroga delle detrazioni fiscali al 50% e al 65% (decreto n.63 del 4 giugno 2013), trae motivazione proprio dalla “straordinaria necessità ed urgenza di emanare disposizioni volte a favorire la riqualificazione e l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare italiano in conformità al diritto dell’Unione Europea”.
Per la realizzazione di impianti solari termici è possibile oggi usufruire della detrazione del 65% sul totale dell’investimento, ripartita su 10 anni. Si tratta di un’opportunità davvero notevole per le famiglie, se si considera che, sommando il valore della detrazione al risparmio garantito da questi sistemi, è possibile rientrare dell’investimento anche in soli 2 anni. In alternativa, restano validi gli incentivi del Conto termico, che consentono di coprire una parte inferiore dei costi sostenuti per la realizzazione del sistema (al massimo il 40%) erogati però in forma di bonifico bancario (in contanti quindi) e in un arco di tempo più breve (due rate annuali).  

Le tecnologie

Questo contesto normativo promuove dunque l’impiego di sistemi quanto più possibile completi all’interno dell’immobile, finalizzati a ottenere edifici ad “energia quasi zero”.
Schüco è già pronta a raggiungere questo obiettivo mettendo a disposizione del mercato le giuste tecnologie. Da sempre impegnata nello sviluppo di soluzioni “pulite”, capaci di garantire un grado sempre maggiore di efficienza e di autonomia dell’immobile dal punto di vista energetico, l’azienda punta sull’integrazione dei sistemi che, comunicando l’uno con l’altro, sono in grado di migliorare le prestazioni energetiche complessive dell’edificio.  
Oltre alle soluzioni integrate fotovoltaico e pompa di calore, che consentono di utilizzare l’energia fotovoltaica per il riscaldamento dell’acqua sanitaria ottimizzando i livelli di autoconsumo del sistema, l’azienda promuove oggi anche l’utilizzo integrato di solare termico e pompa di calore, che permette di ottenere quasi il 100% di acqua calda sanitaria necessaria per la famiglia. La comunicazione con il sistema solare termico infatti consente di poter contare sull’ottimo funzionamento della pompa di calore anche nei periodi dell’anno più sfavorevoli, oltre che su un buon sostegno all’impianto di riscaldamento.

La prospettiva

Se da un lato l’attuale sistema incentivante e il livello tecnologico raggiunto dalle soluzioni rendono ancora allettante il mondo delle rinnovabili, sia per gli operatori del settore sia per le famiglie e gli investitori – commenta Roberto Brovazzo -, d’altra parte la continua situazione di provvisorietà degli incentivi non sembra adeguata a stimolare tutti gli interventi di ottimizzazione energetica degli edifici, soprattutto quelli di una certa dimensione e complessità che richiedono un arco temporale ampio nella definizione e nella progettazione dei lavori. Per questo auspico che le misure di sostegno siano rese strutturali, così da rappresentare un aiuto concreto e stabile all’adeguamento energetico del nostro patrimonio immobiliare e recependo in modo pieno le norme europee (Direttive 2009/28/CE e n. 28 del 2009 e 2010/31/UE) sugli obiettivi di promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili e di consumo quasi zero degli edifici”.