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FIPER: Il pellet di Bacco conquista l’interesse della Valtellina

Energie rinnovabili di
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Si è tenuto nella giornata di venerdì, presso la Piazza Unità d'Italia di Tirano, il convegno "Dalla vite della Valtellina vino e... energia pulita - Il pellet di bacco".
Nonostante la pioggia, il protagonista della giornata tiranese è stato il pellet ricavato dalla potatura delle viti e il nuovo fertilizzante pellettizzato derivante dalla miscela delle ceneri di combustione della centrale di teleriscaldamento di Tirano e  del digestato degli impianti a biogas agricolo.

L’Italia grazie alle colture di vite, olivo, frutta, noccioli e mandorli  dispone di un potenziale di biomassa legnosa residuale importante in termini di volume, a partire dall’impiego delle potature e degli sfalci. Il valore teorico complessivo è di oltre 5,5 milioni di tonnellate di biomasse residuali, corrispondenti a quasi 500.000 ettari adibiti a coltivazioni lignocellulosiche. Un potenziale che spesso viene “bruciato” a bordo campo, perché non esiste una filiera energetica locale in grado di valorizzare questo materiale, creando effetti negativi anche sulla qualità dell’aria.

La tabella 1 (fonte Centro Ricerca sulle Biomasse) mostra le principali colture dalle quali è possibile ricavare biomasse residuali di tipo legnoso, le superfici totali coltivate (ha), la produzione media di residui (t/ha) e le quantità teoriche ottenibili dalla raccolta (Mt). (Vedi tabella)

Secondo Walter Righini, Presidente FIPER e AD della società TCVVV S.p.a., impegnato da anni a favorire lo sviluppo della filiera bosco- legno-energia locale, la Valtellina può e deve giocare la sua parte anche nella produzione di agripellet locale.

A riguardo afferma: “l’impiego dei sarmenti a fini energetici per la produzione di pellet, brichette o per il conferimento diretto in centrali di teleriscaldamento trasforma questo sottoprodotto per l’azienda agricola da costo di smaltimento a fonte di ricavo e promuove una redistribuzione del reddito a livello locale. A tale proposito Fiper, Federazione Italiana dei Produttori di Energia da Fonte Rinnovabile) ha presentato al tavolo delle bioenergie del Ministero delle Politiche Agricole una proposta operativa per promuovere concretamente il recupero di biomassa legnosa derivante dai sottoprodotti agricoli e dalle gestione dei servizi ambientali (manutenzione forestale, alvei fluviali, verde urbano)”.

Infatti, la filiera biomassa-energia permette di conseguire biomassa legnosa in filiera corta, mettendo in sicurezza il territorio. Prosegue Righini:” dall’ultima frana in Valtellina, abbiamo imparato la lezione. I nostri boschi non possono aspettare i tempi burocratici per prevenire i rischi idrogeologici”.   

La promozione dell’agripellet rientra quindi tra le azioni proposte dalla FIPER, consapevole del ruolo di primo piano che il settore agricolo e forestale nazionale può giocare nella produzione di energia.

Dopo l'intervento del Presidente Fiper, è stato il turno dell'Assessore Benedetto De Campo, Assessore della Valorizzazione Turistica Commercio e dei prodotti agricoli-forestali, che ha coperto l'assenza del Sindaco di Tirano Pietro Del Simone. "Il Comune - ha dichiarato De Campo - è felice di aver ospitato questo evento ed è orgoglioso di avere il teleriscaldamento sul proprio territorio. In un momento economicamente difficile - ha aggiunto - la Valtellina può dare risposte importanti sfruttando quello che abbiamo, e cioè il nostro "oro verde"; ma per fare questo bisogna essere capaci di sfruttarlo e questo evento va in questa direzione".

Gino Giudici
, presidente di Ambiente Valtellina Onlus, puntualizza: "da alcuni anni abbiamo iniziato in collaborazione con alcuni comuni valtellinesi il recupero e il conferimento dei sarmenti alla centrale di teleriscaldamento di Tirano; l’agripellet può rappresentare un interessante  passo successivo per ridurre ulteriormente la filiera; infatti la prima forma possibile di impiego è l’autoconsumo in azienda agricola singola o associata. Questo esperimento potrà espandersi ad altri residui delle attività agricole e boschive delle numerose aziende presenti sul territorio”.

E sul tema aggiunge Antonio Rudini, Direttore del Consorzio Forestale Alta Valtellina: "la multifunzionalità del bosco è equiparabile alla multifunzionalità agricola. Entrambi le attività sinergiche tra loro permettono di presidiare il territorio, produrre reddito e occupazione, con importanti effetti positivi sull’ambiente” .

Aldo Deias, Presidente del Distretto Agro energetico Lombardo, 90 aziende agro-energetiche presenti in provincia di Cremona, Lodi, Sondrio, Pavia, Brescia, tra i promotori dell’iniziativa, sottolinea le possibili sinergie tra settore agricolo ed energetico. “in natura tutto si trasforma; da qui l’idea di mettere a punto un fertilizzante pellettizzato in collaborazione con l’università di Agraria di Milano, utilizzando le ceneri di combustione della biomassa vergine delle centrale TCVVV e del digestato del biogas dei nostri associati. Un campione del prodotto finito verrà distribuito durante la manifestazione del 17 maggio ai partecipanti ”.

Sul tema della quantità disponibile e della qualità dell’agripellet come biocombustibile, particolarmente interessanti, due dati forniti dal Prof. Giuseppe Toscano, responsabile del Laboratorio Biomasse dell’Università Politecnica delle Marche: “La disponibilità di biomassa a livello nazionale grezza da utilizzare come materia prima nella produzione di agripellet è immensa. Nel 2009 per le solo potature arboree, è stato stimato da ENEA un potenziale di quasi 5 milioni di tonnellate di sostanza secca che si tradurrebbero in altrettanta quantità di agripellet. Si tratta di un importante giacimento energetico rinnovabile diffuso sul nostro territorio a costi estremamente contenuti che ridurrebbe l’importazione dall’estero di pellet di legno. L’importazione annua di pellet di legno è di circa 800 mila tonnellate spesso di provenienza non nota o certa."




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