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Fotovoltaico: come risolvere la questione delle aree idonee?

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Fotovoltaico: come risolvere la questione delle aree idonee?
Il futuro del fotovoltaico passa da regole chiare, aree idonee e benefici reali per i territori. Cosa frena oggi la corsa all’energia solare in Italia?

Il fotovoltaico è una delle chiavi per l’indipendenza energetica e la sostenibilità ambientale dell’Italia, ma la sua espansione incontra ancora ostacoli normativi, tecnici e territoriali. Proprio per fare chiarezza su questi aspetti si è tenuto alla Camera dei Deputati il convegno “Fotovoltaico e aree idonee: facciamo il punto”, organizzato da Italia Solare con il supporto dell’On. Luca Squeri. Un confronto serrato tra istituzioni, autorità regolatorie e operatori del settore, con l’obiettivo di trovare un equilibrio tra produzione di energia, tutela del paesaggio e benefici per i cittadini.
Il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, insieme agli Onorevoli Francesco Battistoni, Paolo Barelli e Luca Squeri, ha aperto l’evento, sottolineando l’importanza di una crescita del fotovoltaico che sia sostenibile e condivisa. “Dobbiamo contemperare sviluppo, uso agricolo e paesaggio. Servono meccanismi di compensazione e ritorni economici per i territori”, ha dichiarato Squeri.
Paolo Rocco Viscontini, Presidente di Italia Solare, ha evidenziato come il fotovoltaico possa ridurre i costi dell’energia, citando esempi recenti in cui il prezzo è crollato vicino allo zero nelle ore centrali. Ha poi ribadito la necessità di una pianificazione chiara per le aree idonee, che valorizzi prima di tutto tetti e capannoni, senza escludere impianti a terra dove necessario. “Serve equilibrio tra paesaggio, suolo e accesso all’energia economica”, ha affermato.

Fotovoltaico: cosa propone Italia Solare?

Italia Solare propone l’aggiornamento dell’articolo 5 del decreto agricoltura per permettere impianti a terra destinati all’autoconsumo anche in aree agricole vicine a zone produttive, e chiede che si individuino molte più aree idonee rispetto agli obiettivi 2030, così da evitare rincari dei terreni e superare le soglie previste.
Si è parlato anche di comunità locali, accumuli elettrochimici, reti elettriche, incentivi fiscali per i piccoli impianti e reindustrializzazione della filiera solare europea. Infine, i rappresentanti regionali hanno mostrato un quadro normativo disomogeneo, evidenziando la necessità di regole nazionali più uniformi. “Serve un dialogo costruttivo per evitare blocchi allo sviluppo del fotovoltaico”, ha concluso Viscontini.