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Governo contro la legge blocca-rinnovabili

Energie rinnovabili di
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Legambiente, ANEV, Aper concordano sull'impugnazione del Governo della legge Regionale del Molise, che rischiava di porre freni ingiustificati allo sviluppo delle energie rinnovabili.

Legambiente, ANEV (Associazione Nazionale Energia del Vento), Aper (associazione dei produttori di energia da fonti rinnovabili) hanno accolto con entusiasmo l'intervento del Governo sulla legge blocca-rinnovabili in Molise.
Il CdM ha infatti impugnato la normativa, recentemente approvata dalla Regione, che regolamenta le energie rinnovabili in Molise.

Lo scorso 25 giugnoLegambiente, ANEV e Aper avevano inviato una lettera ai Ministri Scajola e Prestigiacomo per chiedere al Governo di impugnare la Legge regionale 15/2008 della Regione Molise.
"Il provvedimento, - si leggeva allora nel comunicato - è in netto contrasto con il Decreto Legislativo 387/2003 in materia di fonti energetiche rinnovabili e “pone barriere incomprensibili allo sviluppo di eolico e solare”: non meno di 1,5 km dalla linea di costa per gli impianti fotovoltaici, 5 km di distanza dalla costa per l’eolico e per entrambi la distanza di 1 km da fiumi, laghi, dighe artificiali, nessun impianto in aree pre-parco e nell’intera area della “Valle del Tammaro”.

Le richieste sono state ascoltate e le associazioni plaudono l’intervento del Governo, sottolineando come sia stata fatta la scelta giusta.

In un comunicato congiunto le associazioni hanno dichiarato: “Ha fatto bene il Governo ad impugnare la legge. Come avevamo chiesto in una lettera inviata il 25 giugno scorso ha impedito che un assurdo provvedimento regionale frenasse lo sviluppo dell'energia da rinnovabili nel Paese senza solide ragioni ambientali”.

Al momento del vaglio del provvedimento Regionale, una nota stampa dell’Aper denunciava,” L’illusione dei 1000 MW promessi in apparenza dalla Regione si infrange contro lo scoglio delle norme contenute nei provvedimenti, che di fatto, anziché promuovere il settore lo paralizzano con restrizioni illegittime.”
Le proposte indicano infatti soglie massime consentite e non obiettivi minimi da perseguire, così come nello spirito di tutte le direttive europee.

Con il provvedimento adottato, la Regione avrebbe poi esteso ulteriormente e arbitrariamente le aree già oggetto di limitazioni, e avrebbe vincolato in maniera ingiustificata troppa parte del territorio molisano.
Un danno per lo sviluppo del settore e della Regione stessa che equivale a circa 420 milioni di euro di investimenti bloccati, per non parlare delle potenziali ricadute in termini occupazionali.
Il provvedimento del Molise rischiava quindi di compromettere gli stessi impegni ratificati dal Governo a livello europeo e internazionale, che consistono nel raggiungimento da parte dell’Italia degli obiettivi comunitari al 2020 in materia di energia da fonti rinnovabili.

Soddisfatti dell’auspicato intervento del Governo,Legambiente, ANEV e Aper hanno concluso “ Solo scegliendo energie rinnovabili potremo, infatti, contribuire ad uno scenario energetico più moderno e pulito in cui le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica permettano di ridurre consumi di fonti fossili, importazioni, emissioni di gas serra”.