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I successi raggiunti nel 2010 dal fotovoltaico italiano

Energie rinnovabili di
Il Solar Energy Report redatto dall’Energy & Stetegy Group della School of Management del Politecnico di Milano evidenzia la grande crescita del settore


Giovedì a Milano verranno presentati i risultati della terza edizione del Solar Energy Report dall’Energy & Stetegy Group della School of Management del Politecnico di Milano, secondo i quali il settore fotovoltaico italiano, con oltre 2.000 imprese e 18.500 addetti (50.000 se si considera l’indotto), ha prodotto nel 2010 un giro d’affari pari a 7,6 miliardi di euro e anche la competitività verso l’estero è in crescita.

Secondo il report, la potenza installata nel 2010 ha raggiunto i 2.100 MW, un dato che rende l’Italia seconda solo alla Germania. Inoltre, grazie ai contributi stabiliti dalla legge “Salva Alcoa”, il giro d’affari del fotovoltaico italiano potrebbe raggiungere i 21,5 miliardi e la potenza installata attestarsi a 6.000 MW, nel caso in cui gli impianti beneficiari del decreto in questione venissero allacciati alla rete.

Lo studio mostra come le imprese italiane fotovoltaiche siano cresciute del 7% rispetto all’anno precedente; in alcuni distretti (Brianza, Puglia e padovano), nei quali si concentra l’attività della filiera nazionale, si è poi raggiunta la saturazione degli impianti ed essi, in particolare quello di Monza-Brianza, puntano a divenire aggregatori, sia per l’industria, sia per la ricerca e sviluppo.

Giacomo Piccini, Direttore Generale del distretto brianzolo “Green and high tech” ha reso nota la sua intenzione di avviare un polo di ricerca sui materiali utilizzati per la realizzazione delle rinnovabili, realizzando una convergenza fra energia e Ict come le “smart grid”, ossia le reti “intelligenti” per la distribuzione dell’energia. Piccini ha inoltre sottolineato come sia necessario incrementare il numero delle PMI all’interno del distretto, anche se vige una situazione di grande incertezza (relativa al prossimo Conto Energia) che ha frenato la nascita dei nuovi progetti.

Il 2010 è stato un anno particolarmente positivo per i produttori di celle e di moduli e per i produttori di silicio e wafer in quanto hanno visto, rispettivamente, un aumento del fatturato pari a 3,2 miliardi di euro (+ 125%) e a 1,4 miliardi di euro (+ 37%). Gli investimenti in macchine e altre tecnologie hanno invece raggiunto i 120 milioni di euro.

Le imprese fotovoltaiche, specie quelle piccole e medie, secondo quanto riportato da Vittorio Chiesa - direttore dell’Energy strategy group e curatore del rapporto -, hanno sempre più rapporti con l’estero, infatti il 55% dei produttori di celle e moduli ha esportato, lo scorso anno, in Paesi come Israele, Francia, Germania e Grecia.

Chiesa ha illustrato anche le criticità delle PMI, le quali sono finanziariamente deboli e costrette a competere con operatori internazionali in uno scenario di forte volatilità del mercato. Dallo studio emerge, infatti, che in Italia c’è ancora una forte presenza di imprese estere nel settore fotovoltaico. Nello specifico il 94% delle lavorazioni di silicio è in mano straniera (soprattutto tedesca), mentre per quanto riguarda la produzione di celle, moduli e inverter, le imprese estere in Italia pesano per il 58%. La situazione è invece decisamente capovolta nell’ambito della distribuzione e dell’installazione di pannelli dove prevalgono le imprese nazionali (solo una su dieci è straniera).