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III Correttivo del codice degli appalti

Lavori pubblici di
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Forte preoccupazione espressa dal CNA per il nuovo decreto correttivo del codice appalti: “evidente la penalizzazione dei consorzi artigiani”

La Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA), ha espresso le sue perplessità in merito al III correttivo degli appalti approvato negli scorsi mesi.
In particolare contesta l’evidente penalizzazione che, il provvedimento stesso, comporta per i consorzi artigiani.

Infatti le nuove disposizioni, inserite nel testo approvato il 1° agosto senza alcuna consultazione preventiva delle associazioni artigiane, prevedono, per lavori di importo inferiore ad 1 milione di euro, il divieto di partecipazione alla stessa gara per il consorzio e per tutte le imprese consorziate, in eccezione alla norma generale che consente al consorzio stesso di indicare per quali imprese socie partecipa lasciando libere le altre di partecipare o meno all’appalto.

L’applicazione a strutture del tutto diverse di una regola nata per contrastare situazioni che potessero inquinare la regolarità delle gare d’appalto, rischia di impedire, ai consorzi artigiani l’accesso ad una fascia di mercato per loro molto rilevante e non tiene conto di una sostanziale differenza organizzativa tra le diverse forme di aggregazione consortile.

I consorzi artigiani, in particolare, hanno, a differenza delle altre forme consortili, la caratteristica di coinvolgere nella propria base sociale un numero d’imprese molto ampio.

Da ciò deriva la sostanziale impossibilità, da parte del Consorzio di determinare i comportamenti delle singole imprese associate.

La norma si tradurrà, nei fatti, nell’esclusione dei consorzi artigiani dalle gare d’appalto di importo inferiore al milione di euro.

Rispetto alla volontà da più parti affermata di favorire la partecipazione delle piccole imprese alle gare di lavori pubblici, assistiamo al paradosso di provvedimenti che in pratica penalizzano proprio gli strumenti che le piccole imprese si sono date per competere su questi mercati a parità di condizioni con le aziende di maggiori dimensioni.

Non casualmente, nelle norme sinora vigenti, è prevista una diversa regolamentazione delle modalità di qualificazione tra i consorzi artigiani e consorzi stabili: mentre per i consorzi stabili l’attestazione SOA è data automaticamente dalla somma delle qualificazioni dei singoli soci, per i consorzi artigiani è il consorzio stesso che deve possedere la quasi totalità dei requisiti necessari.

CNA chiede con forza che la modifica introdotta all’articolo 37, comma 7 del codice degli Appalti Pubblici venga cassata ed intraprenderà tutte le iniziative utili a raggiungere questo obiettivo.

Fonte:CNA