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Il Solare termodinamico: il mercato e le prospettive di sviluppo

Energie rinnovabili di
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di Anest


Il primo grande impianto di produzione di energia elettrica da fonte solare attraverso un ciclo  termodinamico risale alla fine degli anni ’70 quando il Dipartimento dell’Energia Americana, in partnership con SERI (Sustainable Europe Research Institute), predispose alcuni progetti per sviluppare una tecnologia idonea alla produzione di elettricità utilizzando la fonte solare. Il principio di base era concentrare la radiazione solare per raggiungere temperature elevate. Le prime centrali solari termodinamiche (CSP, Concentrating Solar Power) furono realizzate negli anni ’80 nel Deserto del Mojave in California, una regione caratterizzata da forte irraggiamento solare. Nel 1990 le centrali produttive, con tecnologia parabolica, erano 8, per una potenza totale di 354 MW (ancora oggi funzionanti). Purtroppo lo sviluppo si interruppe per una decina di anni e solo nel 2000, a causa della crescente necessità di ridurre l’inquinamento provocato dai gas serra e la dipendenza dalle fonti fossili, si è ripreso l’interesse in tali sistemi. A fine 2010 la potenza installata nel mondo era oltre gli 800 MW, e altri 1000 MW sono in fase di costruzione. Conseguentemente anche l’industria nel settore ècresciuta significativamente. Attualmente il mercato si trova in una fase di “commercial ramp-up” che si prevede durare fino al 2015, quando si saranno raggiunti livelli di maturità tali da iniziare una produzione notevole dei componenti dei sistemi. Tutto questo porterà a minimizzare i costi di realizzazione di impianti CSP, rendendoli competitivi addirittura con impianti a fonte fossile tradizionali.

Secondo il “Global out look” pubblicato da Solarpaces e Greenpeace, la potenza complessiva installata nel 2020 sarà di 18 GW nel caso di una crescita moderata, e di circa  30 GW nel caso di uno scenario di crescita “avanzato”. Questi dati confermano che lo sviluppo atteso di questa tecnologia è paragonabile con lo sviluppo che ha caratterizzato tecnologie più note e già mature, come eolico e fotovoltaico. La previsione al 2050 è di coprire il 5% del fabbisogno energetico mondiale. Ovviamente i paesi pionieristici di questa tecnologia, USA e Spagna, occupano una posizione privilegiata nel mercato: In Spagna, il paese dove è in costruzione la maggior parte di impianti CSP, a fine 2010 era installato il 60% della potenza globale, in USA il 35%.  Anche in Italia, però, lo sviluppo delle tecnologie CSP ha una certa vitalità, soprattutto negli ultimi anni, sia dal punto di vista della ricerca che per quanto riguarda il settore industriale. Il sistema produttivo nazionale è pronto per cogliere le opportunità che si stanno concretizzando nel mercato interno, contrariamente a quanto è avvenuto per altre fonti rinnovabili dove, alla domanda interna, si è risposto con prodotti esteri. Inoltre la posizione strategica dell’Italia, che si configura come punto di connessione tra le sponde Sud e Nord del Mediterraneo, permette di prevedere un forte coinvolgimento di una compagine italiana nel nascente e roseo mercato CSP nell’area MENA (Middle East and North Africa).

 

* Questo articolo è tratto da Comunicare Energia, N° 2 Mar-Apr 2011.

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