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Immobiliare: come sta andando il mercato residenziale?

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Le risposte nelle Statistiche Trimestrali curate da Ufficio statistiche e studi della direzione Centrale servizi estimativi e Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate

Qual è stato l’andamento del comparto residenziale del mercato immobiliare negli ultimi mesi? Ce lo dice il documento “Residenziale - Statistiche III trimestre 2019”, curato da Ufficio statistiche e studi della direzione Centrale servizi estimativi e Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.

Sono ormai diciotto i trimestri consecutivi con il segno “più”; crescono anche pertinenze e box auto. Inoltre, tendenza espansiva delle dimensioni delle case, più rilevante nelle classi estreme.

Il quadro nazionale e le macroaree territoriali

Nel terzo trimestre 2019 si è registrato un tasso (+5,0%) superiore a quello del trimestre precedente (+3,9%); questa leggera accelerazione ha segnato un’inversione di tendenza, dopo due trimestri in cui la dinamica relativa ai volumi scambiati, pur saldamente positiva, aveva segnato un leggero rallentamento.

Non si osservano equilibri stabili nel rapporto tra Comuni capoluogo di provincia e Comuni minori: dopo un secondo trimestre in cui la crescita maggiore si era avuta presso questi ultimi, nell’ultima nuova rilevazione sono stati i capoluoghi a fungere da traino, con un tasso di +5,9% (contro il precedente +2,3%), rispetto ai centri minori che hanno segnato un +4,5%, confermando, sostanzialmente, la tendenza dell’ultima rilevazione (+4,7%).

La disaggregazione in macroaree territoriali mostra il maggiore dinamismo del Nord del Paese (con tassi compresi tra il +6,9% del Nord Ovest e il +5,7% del Nord Est), dove peraltro si concentra oltre la metà dell’intero mercato nazionale; nelle altre macroaree i tassi sono compresi tra il +4,0% del Sud e il +2,2% delle Isole.

In termini di superfici scambiate si segnala un significativo incremento della dimensione media nel Nord Est (+1,6 m2), macroarea che già presentava un valore sensibilmente superiore (ora 116,2 m2) a quello delle altre ripartizioni territoriali (dove i valori sono compresi tra i 107,8 m2 delle Isole e i 103 m2 del Nord Ovest).

Il documento approfondisce anche la segmentazione di mercato relativa alle classi dimensionali: emerge così una tendenza espansiva dei volumi scambiati più rilevante (pari o superiore al 7%) nelle due classi estreme (quella inferiore, con unità di superficie inferiore a 50 m2, e quella superiore, con unità di più di 145 m2), mentre negli altri casi il tasso risulta inferiore al 5%.

Cosa succede nelle grandi città?

Come sempre, viene dedicato uno spazio specifico alle otto principali città italiane: i dati confermano, nella sostanza, quanto emerso nell’analisi generale, con sette segni positivi su otto (unica eccezione Firenze, -5,3%), con quello di Roma che resta il mercato più grande in termini assoluti (7.481 unità scambiate) e con Genova e Milano che presentano i tassi di crescita più rilevanti (rispettivamente +11,9% e +11,4%).

In termini di superfici compravendute si segnalano variazioni di entità e segno diversi, evidentemente per effetto delle caratteristiche e delle esigenze dei vari mercati locali: le più rilevanti sono quelle di Milano, in diminuzione (-2,1 m2), e quelle di Palermo, Firenze e Bologna in aumento (rispettivamente +3,1 m2, +2,4 m2 e +2,3 m2).

Segmentando per classi dimensionali, infine, emerge mediamente, in questi grandi centri, un prevedibile maggiore dinamismo delle classi più piccole (unità immobiliari fino a 85 m2), con una significativa concentrazione delle compravendite nella fascia compresa tra 50 e 85 m2 (che rappresenta il 40% dell’intero mercato di queste grandi città, contro il 30% medio nazionale).