Il mercato immobiliare italiano sta vivendo una trasformazione silenziosa ma profonda. Per anni l’immaginario degli stranieri che cercavano casa era dominato dai “classici”: Toscana, Lago di Como, Costiera Amalfitana, Venezia, Firenze o Roma. Località iconiche, raccontate da cartoline e guide turistiche, simbolo del vivere all’italiana. Oggi, però, i desideri stanno cambiando: sempre più acquirenti internazionali si allontanano dalle mete sovraffollate per scegliere borghi autentici e territori meno noti, dove riscoprire un’Italia più vera e sostenibile.
Secondo l’analisi di Gate-away.com, le ricerche si spostano verso aree come Salento, Monferrato, Valle d’Itria, Lunigiana o i paesi dell’entroterra calabrese e siciliano. La spinta viene da diversi fattori: il bisogno di una vita più lenta, l’impatto dell’overturismo, la ricerca di comunità locali e paesaggi incontaminati. Dopo la pandemia, il concetto di seconda casa si è evoluto: non più solo un investimento o un sogno da cartolina, ma un progetto di vita, spesso legato alla pensione o al desiderio di cambiamento radicale.
Nelle classifiche di gradimento, accanto a Como o Chianti, emergono mete come Ostuni, Noto, Todi o Nizza Monferrato. Anche la Toscana si rinnova: accanto a Firenze e Siena, crescono Lunigiana e Valle del Serchio, mentre in Umbria spicca Todi. Al Sud aumentano le richieste per Calabria e Sardegna lontana dalla Costa Smeralda, segno che l’Italia diffusa sta diventando il nuovo orizzonte.
Immobiliare: il commento dell’esperto
“Negli ultimi anni - spiega Simone Rossi, cofondatore di Gate-away.com - abbiamo assistito a un cambio di paradigma: dall’Italia da cartolina a quella autentica. I borghi minori, un tempo di nicchia, sono oggi la scelta più desiderata. È un fenomeno che risponde al tema dell’overturismo: dove il turismo mordi e fuggi pesa sui residenti, gli stranieri cercano contesti più vivibili, capaci di offrire legami reali con il territorio”.
Per il settore, questo trend apre sfide eopportunità: valorizzare immobili tradizionali e case da ristrutturare, garantire servizi accessibili tutto l’anno e raccontare i territori con un approccio diverso. Non basta più la vista panoramica: ciò che convince è la promessa di qualità della vita, sostenibilità e appartenenza a una comunità.