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Immobiliare: il mercato visto dagli addetti ai lavori

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Immobiliare: il mercato visto dagli addetti ai lavori
Uno sguardo alle dinamiche del terzo trimestre 2025 e ai segnali che stanno ridisegnando il mercato immobiliare, tra nuove tendenze e cambiamenti in corso

In un momento in cui il settore immobiliare sembra voler accelerare il passo, gli ultimi dati mettono in luce tendenze che meritano attenzione: dietro una calma apparente, il mercato sta ridefinendo le sue dinamiche. Prezzi, domanda, tempi di vendita e locazioni raccontano uno scenario che evolve rapidamente, soprattutto in alcune aree del Paese. E ciò che emerge dall’ultima indagine periodica sugli operatori del settore offre indicazioni interessanti per chi vuole capire dove stiamo andando.
Secondo la rilevazione condotta da Banca d’Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate, tra fine settembre e ottobre 2025 gli agenti immobiliari hanno registrato una sostanziale stabilità dei valori di vendita, con slanci più decisi nelle città del Nord-Est. I tempi di commercializzazione restano ai minimi storici e la maggior parte delle agenzie ha concluso almeno una transazione durante l’estate, segnale di una domanda che sta tornando a farsi sentire. Il divario tra chi prevede un aumento e chi si attende un calo dei potenziali acquirenti continua infatti a ridursi. A diminuire, invece, è l’offerta: gli incarichi di vendita confermano un trend in contrazione.
Sul fronte del credito, l’accesso rimane relativamente semplice e il ricorso al mutuo cresce, toccando la quota più alta dal 2022. Aumenti sempre più percepibili anche sul mercato delle locazioni, dove i canoni risentono della scarsità di immobili disponibili e dell’espansione degli affitti brevi.

Immobiliare: i dati dell’indagine dell’Agenzia delle entrate

Entrando nei dati, nel terzo trimestre il saldo tra giudizi di rialzo e ribasso dei prezzi delle abitazioni sale a +7 punti, contro i +5 precedenti, con incrementi più marcati nel Nord-Est e nel Centro. Lo sconto medio richiesto dai compratori scende al 7,5%, mentre i tempi medi di vendita restano intorno ai 5,6 mesi. L’86% delle agenzie ha concluso almeno una compravendita, anche se i nuovi incarichi continuano a diminuire. Il 65,9% degli acquisti è stato finanziato tramite mutuo.
Per le locazioni, la crescita dei canoni rallenta leggermente: il saldo passa da +43 a +41 punti, soprattutto fuori dai centri urbani. Molte agenzie collegano gli aumenti alla riduzione dell’offerta, influenzata dall’orientamento verso gli affitti di breve durata. Lo sconto resta intorno al 2%. Le previsioni per il periodo successivo indicano un’ulteriore crescita, anche se con intensità più moderata. Oltre metà degli operatori segnala effetti significativi degli affitti brevi, in particolare sui contratti oltre i 30 giorni. L’impatto di questo fenomeno sui prezzi di vendita appare invece in attenuazione. Nel complesso, le attese per il quarto trimestre restano positive, con prospettive di lievi rialzi soprattutto nel Nord-Est e nel Centro, superiori a quelle registrate un anno fa.