Il segmento non residenziale del mercato immobiliare prosegue la sua corsa nel II trimestre del 2025, registrando una crescita complessiva delle compravendite del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un segnale che conferma la solidità del comparto e l’interesse degli investitori per un settore sempre più dinamico. I dati arrivano dal report trimestrale dell’Osservatorio del mercato immobiliare (OMI), pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Nel secondo trimestre dell’anno, le compravendite di immobili non residenziali hanno toccato quota 64.504 unità su scala nazionale. Il comparto terziario-commerciale si conferma il più vivace, con oltre 38.600 transazioni (+6,2% su base annua), trainate soprattutto dai negozi (+6,1%) e dai depositi commerciali (+5,1%). In crescita anche il settore agricolo (+9,5%) e il comparto delle altre destinazioni, che include in gran parte immobili censiti nel gruppo catastale F. In controtendenza, invece, i capannoni, penalizzati dalla flessione degli scambi nell’area del Nord Ovest.
Immobiliare: le compravendite di uffici, negozi e capannoni
Focus uffici: dopo due trimestri negativi, il mercato torna a crescere (+4,2% annuo). Spiccano le Isole, +25% (seppur su volumi ridotti), e il Centro, +6%. Incrementi più contenuti al Nord Est (+1,6%) e Nord Ovest (+0,8%). Tra le grandi città Milano resta leader, con un +19,3% delle transazioni e un balzo del 72% delle superfici scambiate; bene anche Roma (+5,9%) e Palermo (+80,3%), mentre Firenze e Napoli segnano cali evidenti sia nei volumi sia nelle superfici.
Per i negozi le unità scambiate sono quasi 11.600, con rialzi in tutte le aree geografiche: +9,1% nelle Isole, +8,6% al Nord Ovest e +7,3% al Nord Est. Anche la superficie media cresce del 6,6% a livello nazionale. Nelle grandi città spiccano Roma (+8,5%) e Torino (+8,4%), mentre Milano (-2,2%) e Napoli (-4,2%) mostrano contrazioni, così come Bologna, soprattutto in termini di superfici compravendute.
Il comparto produttivo è l’unico in calo: –1,6% sul trimestre 2024. La flessione più marcata si registra al Nord Ovest (–6,3%), con segni negativi anche al Centro (–3,5%) e al Sud (–5%). In controtendenza le Isole e il Nord Est. L’analisi delle dodici province con maggiore stock di immobili produttivi evidenzia un quadro disomogeneo: crescono gli scambi a Modena (+32%), Bologna (+27%), Vicenza (+13,7%) e Torino (+13%), ma calano a Bergamo, Brescia, Varese e Roma.
Nel complesso, il II trimestre 2025 conferma l’andamento positivo già osservato nei mesi precedenti: uffici e negozi continuano a crescere in tutte le macroaree, mentre il settore produttivo resta l’unico a mostrare un arretramento rispetto al 2024.