Oggi, lunedì 16 giugno, arriva il primo importante appuntamento fiscale dell’anno per le imprese che possiedono immobili soggetti a Imu. In questo articolo ti spieghiamo tutto ciò che serve sapere sul versamento dell’acconto, le esenzioni e gli adempimenti per non incorrere in sanzioni. Se operi nel settore delle costruzioni, continua a leggere: ci sono novità e scadenze che non puoi permetterti di ignorare.
La prima rata dell’Imu 2025 va pagata entro il 16 giugno. È possibile scegliere di versare l’imposta in un’unica soluzione, sempre entro quella data. In alternativa, si potrà completare il pagamento con la seconda rata a saldo, prevista per il 16 dicembre. Il saldo dovrà tenere conto delle aliquote deliberate dai Comuni per l’anno in corso.
Imu: su quali immobili è dovuta?
Tra gli immobili soggetti all’imposta per le imprese edili rientrano, ad esempio, fabbricati strumentali, aree edificabili e immobili in costruzione o in fase di ristrutturazione. Su questi si applica l’aliquota base dell’8,6x1000, che i Comuni possono variare, azzerandola o aumentandola fino a un massimo del 10,6x1000.
Esclusi dalla scadenza del 16 giugno sono invece i cosiddetti “beni merce”: immobili costruiti o ristrutturati dalle imprese per la vendita, non ancora venduti o affittati. Questi godono dell’esenzione Imu dalla data di ultimazione dei lavori. Attenzione però: per mantenere l’esenzione ottenuta nel 2024, le imprese devono presentare la dichiarazione Imu entro il 30 giugno 2025, attestando il rispetto dei requisiti. In caso contrario, si perderà il diritto al beneficio fiscale.
L’Ance ha pubblicato un utile riepilogo con tutte le indicazioni operative per le imprese del settore, facendo riferimento agli articoli 1, commi 4-5 e 738-783 della Legge di Bilancio 2020 (legge 160/2019).
Per approfondimenti tecnici, consulta l’approfondimento della Direzione Politiche fiscali dell’Ance.
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