Il conto alla rovescia sta per terminare: domani, martedì 16 dicembre 2025, scadono i termini per il versamento della rata di saldo dell’Imu relativa a quest’anno. Per le imprese edili, come per tutti i contribuenti, l’imposta comunale si paga in due tranche: l’acconto già versato a giugno e il saldo di dicembre, che comprende eventuali conguagli rispetto a quanto già corrisposto. Chi non ha optato per il pagamento in unica soluzione a giugno deve quindi procedere entro domani per evitare sanzioni.
Quali immobili delle imprese edili sono soggetti a Imu?
L’Imu interessa in particolare i fabbricati strumentali, le aree edificabili e gli immobili in costruzione o ristrutturazione. L’imposta si calcola sull’aliquota di base dell’8,6x1000, che i Comuni possono modificare fino a un massimo di 10,6x1000 o azzerare, a seconda delle scelte locali.
Gli obblighi dei Comuni
Dal 2025, i Comuni devono pubblicare sul sito del Dipartimento delle Finanze il prospetto delle aliquote entro il 28 ottobre. Il DM 6 settembre 2024 ha chiarito le situazioni in cui è possibile modificare le aliquote. In assenza di pubblicazione entro i termini, per l’anno in corso si applicano le aliquote di base previste dalla legge.
Le esenzioni per i “beni merce”
Non tutti gli immobili delle imprese edili rientrano nel pagamento. Sono esclusi i cosiddetti “beni merce”, ossia gli edifici costruiti o ristrutturati per la vendita futura, non ancora ceduti o locati, che godono dell’esenzione dall’imposta dal momento del completamento. Per confermare il beneficio, le imprese devono presentare la dichiarazione Imu entro il 30 giugno 2026; l’omissione comporta la perdita dell’esenzione.
Le indicazioni dall’Ance
L’Ance ha recentemente pubblicato un vademecum utile per le imprese edili sul corretto versamento del saldo Imu 2025, ricordando le disposizioni dell’art. 1, commi 4-5 e 738-783 della legge 160/2019 (Legge di Bilancio 2020), fondamentali per rispettare tutti gli adempimenti fiscali.
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