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In Liguria una nuova legge in materia di urbanistica

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“Si va nella direzione di una semplificazione dei procedimenti e di una maggiore autonomia dei Comuni”, spiega l’assessore regionale all’Urbanistica Marco Scajola

Si conclude il processo di riforma della Legge Urbanistica con interventi mirati di semplificazione delle procedure di formazione dei piani urbanistici e attribuzione di nuove competenze ai Comuni, nell’ottica di una maggiore valorizzazione delle Autonomie locali.

I punti rilevanti della riforma riguardano:

PUC - Riscritta l’approvazione dei PUC, i piani urbanistici comunali. L’art 38 della vecchia legge urbanistica regionale che riguarda la procedura di approvazione dei PUC è totalmente modificato.
Fino ad oggi vi era un sistema scoordinato tra Regione e Comune: mentre i Comuni procedevano per la loro strada a illustrare il loro PUC, Regione, separatamente, esprimeva il suo parere dal punto di vista ambientale e urbanistico. Rispetto alle osservazioni dei cittadini il Comune dava il suo giudizio, prima del parere della Regione e questo produceva cortocircuiti che spesso rimettevano in discussione quanto fatto dai Comune, con notevole perdita di tempo e notevole imbarazzo nei confronti dei cittadini.
Oggi la modifica prevede che Regione si esprima (dal punto di vista ambientale e urbanistico), prima dei Comuni e del loro confronto con i cittadini, in modo sia esplicito a tutti qual è la posizione della Regione. Questo consentirà di ridurre i tempi e soprattutto togliere un elemento di incertezza molto forte per i Comuni, evitando così le contraddizioni.

Pianificazione paesaggistica - La riforma prevede che nei PUC vi siano regole per la qualità progettuale degli interventi: in modo che la qualità architettonica e costruttiva degli interventi sia innalzata rispetto all’attuale.

Cancellazione piani territoriali regionali obsoleti - La nuova legge prevede l’eliminazione di vecchi piani territoriali regionali degli anni ’90, ancora vigenti, ma non più attuali e superati sulla base di una mutazione normativa e delle previsioni. Un’azione per evitare che nell’attività amministrativa regionale ci siano regole ormai superate e per una maggiore semplificazione. Vengono mantenuti solo il Piano della Costa, il Piano degli insediamenti produttivi per l’area di Genova (Acciaierie di Cornigliano, Aeroporto, Porto Petroli, Erzelli), il Piano Paesistico, limitatamente all’assetto insediativo, fino all’entrata in vigore del Piano Paesaggistico, la cui attività di progettazione sarà conclusa entro il dicembre 2019.

“La Legge di riforma rappresenta la conclusione di un programma di revisione che ha preso il via con la modifica della Legge Urbanistica, a novembre 2016, e che va nella direzione di una semplificazione dei procedimenti e di una maggiore autonomia dei Comuni - spiega l’assessore regionale all’Urbanistica, Marco Scajola - In particolare, con le nuove regole, interventi come la Diga di Begato o le Lavatrici di Pegli non sarebbero più possibili, in quanto il nuovo Piano Urbanistico è tenuto a stabilire regole nuove che tengano conto dei valori paesaggistici locali. In Liguria, in particolare, abbiamo avvertito l’esigenza di costruire bene e che i Comuni nei loro piani prestino più attenzione alla qualità progettuale degli interventi, per la delicatezza e la rilevanza dei territori e la diffusa bellezza paesaggistica che abbiamo in Liguria. Un concetto che si sposa bene con norme già operanti, come il Piano Casa, che è rivolto alla riqualificazione del costruito. Nel nostro programma è inoltre prevista la proposta di un ddl completamente nuovo che riguarda il tema della rigenerazione urbana e del recupero del territorio agricolo a cui stiamo lavorando, che si lega molto al concetto della qualità”.