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Incentivo 2% alla Pubblica Amministrazione, non per manutenzione ordinaria o straordinaria

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La Corte dei Conti limita l’iniquità di una misura recentemente introdotta nel Codice Appalti, nel segno di quanto auspicato da sempre da Confedertecnica


L’incentivo ai progettisti interni alla Pubblica Amministrazione (ex 2%) da ora in avanti non potrà essere riconosciuto in caso di manutenzione ordinaria o straordinaria, ma solo per la realizzazione di un’opera pubblica. Lo determina un pronunciamento della Corte dei Conti con la delibera 490/2015, spiegando che l’incentivo è una deroga al principio dell’onnicomprensività della retribuzione.

Secondo le norme in vigore, che hanno modificato la disciplina dell’incentivo del 2% prevista dal Codice Appalti, le pubbliche amministrazioni destinano ad un fondo per la progettazione e l’innovazione una quota non superiore al 2% degli importi posti a base di gara di un’opera o di un lavoro.

Confedertecnica si è sempre opposta all’adozione di misure inique che penalizzano chi esercita la libera professione tecnica negli studi professionali e non all’interno della Pubblica Amministrazione.

Accogliamo con soddisfazione la decisione della Corte dei Conti. Le basi retributive del pubblico impiego - dichiara il Presidente nazionale di Confedertecnica, Calogero Lo Castro - già sostenute a livello dirigenziale da incrementi di posizione e di risultato, non trovano alcuna giustificazione, se non in un eccesso di protezione e clientelismo politico e sindacale verso lo stesso, nel mantenimento dell’incentivo del 2% per le attività di progettazione degli Uffici tecnici, escludendone la competenza ai liberi professionisti”.

Sarebbe invece auspicabile - prosegue Lo Castro - l’immissione di procedure che rendano sinergica l’azione pubblico-privata e la soppressione della contraddizione dei Sindacati che, agevolando i dipendenti del settore pubblico, indeboliscono la crescita degli addetti degli studi professionali da essi stessi rappresentati”.