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Ingegneria: prevale la domanda o l’offerta di ingegneri?

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Ingegneria: prevale la domanda o l’offerta di ingegneri?
Andiamo a scoprire cosa emerge dall’elaborazione dei dati effettuata dal Centro Studi del CNI sulle previsioni di assunzione nelle imprese private del 2023

Come sta andando il mercato del lavoro per ciò che riguarda l’ingegneria? Quanti sono gli ingegneri disponibili, e quanto sono richiesti? Da un rapporto del Centro Studi del CNI emergono dati interessanti. Vediamoli insieme.
Nel corso del 2023 è stata registrata, da parte delle imprese italiane, una crescita della domanda di laureati, che, in un caso su cinque, sono ingegneri. Sono stati assunti, infatti, circa 117mila laureati in Ingegneria, quasi 5mila in più rispetto all’anno precedente. La domanda di profili ingegneristici da parte delle imprese si concentra in particolar modo verso i laureati del settore industriale (44.300 assunzioni), ma si rivela molto elevata per tutti gli indirizzi di laurea, tanto che il mismatch tra domanda e offerta fa sì che il 58,7% delle assunzioni sia ritenuto dalle imprese di difficile realizzazione. Queste le principali conclusioni cui è giunta l’elaborazione dei dati effettuata dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri sulle previsioni di assunzione nelle imprese private del 2023 pubblicati dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere - Anpal.
Rispetto al 2022, si rileva un incremento della domanda di profili ingegneristici del settore industriale (+9,4%), mentre cala quella di profili attinenti al settore dell’informazione (-9%). Abbastanza consistente risulta anche la richiesta di ingegneri civili ed architetti (oltre 25mila assunzioni pari al 21,7% del totale, con un incremento del 13,2% rispetto al 2022), anche sull’onda dei consistenti investimenti operati nel settore delle costruzioni sulla spinta dei bonus edilizi e delle varie misure del PNRR. Sebbene costituiscano meno del 10% delle assunzioni di laureati con competenze ingegneristiche, in deciso aumento le opportunità lavorative anche per ingegneri biomedici e gestionali, ambiti che stanno riscuotendo un crescente successo tra i giovani che si iscrivono all’università, come ha recentemente attestato un altro rapporto del Centro Studi.
Sul piano territoriale, si rileva un incremento della domanda di laureati in ingegneria nelle regioni centro-meridionali, mentre si registra un calo nelle regioni del Nord Italia, in particolare nel Nord-Est. La flessione rilevata nelle regioni settentrionali risente soprattutto del netto calo di interesse da parte delle imprese verso i laureati del ramo elettronico e dell’informazione (circa 5mila assunzioni in meno rispetto al 2022), mentre nell’exploit registrato nelle regioni del Centro Italia e del Meridione gioca un ruolo non indifferente il fatto che in esse si concentrano in misura maggiore gli investimenti connessi al PNRR, tanto che il numero di assunzioni di ingegneri civili ed architetti è aumentato in quelle regioni del 28,6% in un solo anno.
Analizzando più nello specifico i settori di laurea scopriamo che gli ingegneri del settore Ingegneria civile-architettura sono particolarmente richiesti nelle imprese che forniscono servizi avanzati alle imprese e in quelle del settore delle costruzioni; i laureati del settore elettronico e dell’informazione sono invece ambiti soprattutto dalle imprese di servizi informatici e delle telecomunicazioni (53,1% della domanda), pur rilevando un discreto numero di assunzioni (17,5%) anche nelle imprese del settore delle industrie metalmeccaniche ed elettroniche. In quest’ultimo settore è concentrato anche il 46,9% delle assunzioni di laureati del settore industriale, mentre i laureati dell’area mista (ingegneria biomedica, gestionale) sono particolarmente richiesti dalle aziende che offrono servizi avanzati di supporto alle imprese (24,5%), dalle industrie metalmeccaniche ed elettroniche (20,5%) e dalle imprese del commercio (17,5%).

Ingegneria: le finalità dell’assunzione

Un elemento di grande importanza è dato dal fatto che oltre la metà delle assunzioni (51,7%) di laureati in ingegneria è finalizzata allo svolgimento di mansioni tecniche e tale quota si impenna fino al 63,7% nel caso degli ingegneri civili e degli architetti. L’impiego di laureati in ingegneria per mansioni prettamente tecniche si rivela una prassi consolidata soprattutto nel settore delle costruzioni, in cui oltre il 74% delle assunzioni è associato ad una posizione di questa tipologia. Particolarmente richieste risultano le mansioni di Tecnico del controllo e della bonifica ambientale, Tecnico della sicurezza sul lavoro e Tecnico dell’esercizio di reti idriche ed energetiche.
La domanda di profili ingegneristici ha raggiunto una dimensione tale che la disponibilità di laureati non è sufficiente a coprire la domanda: le imprese reputano infatti di difficile realizzazione quasi il 60% delle assunzioni. Particolarmente complessa risulta la ricerca di profili del ramo elettronico e dell’informazione (65% di assunzioni “difficili”), mentre si manifesta più “semplice” laddove siano richiesti laureati dell’indirizzo biomedico o gestionale (in tal caso la quota di assunzioni di difficile realizzazione scende sotto il 50%). Particolarmente complessa risulta anche la ricerca di ingegneri energetici e meccanici, la cui richiesta è aumentata notevolmente negli ultimi due anni grazie alle misure del PNRR, in particolare nell’ambito della transizione energetica. L’ostacolo principale viene individuato dalle aziende nel numero ridotto di candidati.
A livello territoriale, le assunzioni di profili ingegneristici sono concentrate in particolar modo in Lombardia, dove le imprese locali hanno offerto ai laureati in ingegneria oltre 34mila posizioni lavorative, pari a quasi il 30% del totale. Seguono il Lazio, con poco meno di 17mila assunzioni programmate, e l’Emilia Romagna, con 10.640 assunzioni. Le possibilità di occupazione per gli ingegneri calano sensibilmente in Umbria, in Basilicata e in Molise, regioni in nelle quali vengono offerte meno di mille assunzioni.

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