L’ingegneria continua ad attrarre migliaia di studenti, ma qualcosa sta cambiando. In un contesto in cui circa due diplomati su tre decidono di proseguire gli studi universitari, i corsi di laurea in ingegneria mostrano segnali contrastanti. Se da un lato restano tra i più scelti, dall’altro si registra un calo nelle iscrizioni ai percorsi più tradizionali. E mentre gli atenei telematici guadagnano terreno, la professione si interroga sul proprio futuro.
Secondo il report del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, per l’anno accademico 2023-24 gli iscritti ai corsi di ingegneria “tipici” sono poco meno di 49mila, pari al 15% del totale. Un dato in leggera flessione rispetto agli anni precedenti, che preoccupa il presidente CNI, Domenico Perrini: “Il fatto che si registri una leggera flessione deve rappresentare per noi un campanello di allarme”.
La tendenza si inserisce in un contesto di stabilità complessiva: gli immatricolati a corsi che portano all’Esame di Stato per diventare ingegnere o ingegnere junior restano attorno alle 61mila unità. I corsi più scelti sono quelli in ingegneria industriale (classe L-9), pur con un calo del 4,6%. Crescono invece le iscrizioni a ingegneria dell’informazione (+4,7%) e, seppur con luci e ombre, anche l’area civile e ambientale registra segnali di risveglio.
Interessante è la performance dei corsi a ciclo unico in Architettura e Ingegneria edile-architettura, che coniugano due sbocchi professionali. Dopo il minimo storico del 2018, le immatricolazioni sono tornate a salire, toccando quota 2.800. “Probabilmente è proprio questo duplice sbocco a decretarne il successo”, spiega il report.
Ingegneria: la componente femminile e la digitalizzazione
Anche la presenza femminile è in crescita: oggi il 28,1% degli immatricolati ai corsi di ingegneria è donna, un record storico. Le donne si concentrano soprattutto nei corsi in ingegneria civile, ambientale e architettura, dove arrivano a rappresentare fino a due terzi degli iscritti.
Infine, un dato che cambia le regole del gioco: la digitalizzazione della formazione. “Nell’anno accademico 2023-2024 i primi quattro corsi in Ingegneria per numero di immatricolazioni appartengono ad atenei telematici”, sottolinea Marco Ghionna, presidente del Centro Studi CNI. L’Università telematica Mercatorum, ad esempio, ha superato per numero di iscritti persino atenei storici come La Sapienza e Bologna.
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