Innovazione: l’IA al servizio del patrimonio architettonico

Edilizia di Marco Zibetti
L’innovazione è al centro di un progetto per la valorizzazione del patrimonio architettonico, con l’utilizzo di tecnologie legate all'intelligenza artificiale

La valorizzazione del patrimonio architettonico passa anche dall’innovazione e dalle più avanzate tecnologie. Andiamo a scoprire un progetto che va in questa direzione.

Si chiama ReAD ed è promosso dall'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Istc), dall'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero della Cultura (MiC-ICCD) e dal Dipartimento di Architettura dell'Università di Roma Tre (RM3-DARC), selezionato nell'ambito di Lazio Innova e finanziato attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale FESR con l'obiettivo di promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio architettonico.

In cosa consiste il progetto ReAD?

La sua durata è di 20 mesi ed è basato sull’applicazione di tecnologie legate all'intelligenza artificiale.

ReAD offre un sistema informatico avanzato utile, tra gli altri, agli studiosi di architettura, agli architetti, ai restauratori, agli archivisti e ai catalogatori di beni architettonici per lo svolgimento del proprio lavoro.

L'innovazione introdotta combina le più avanzate tecniche di intelligenza artificiale per il riconoscimento di fonti eterogenee nel dominio dei beni architettonici, permettendo di interrogare e combinare testi e immagini per estrapolare grandi quantità di informazioni sul patrimonio architettonico nazionale.


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