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Intervento di Altroconsumo sulla legge di liberalizzazione

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Più trasparenza in bolletta, migliore distribuzione dei costi, sostegno al risparmio e all’efficienza energetica, rischi della Robin Tax: questi i principali temi in discussione

L’associazione di difesa dei consumatori più diffusa in Italia ha preso parte, lo scorso 18 luglio, all'Audizione presso l'Autorità dell'Energia elettrica e gas, segnalando alcuni problemi e proponendo alcune soluzioni.

In breve possiamo riportare i punti salienti dell’ intervento, incentrato sulle questioni che toccano più da vicino gli interessi dei consumatori, e che riguardano prevalentemente la recente legislazione in materia di liberalizzazione del mercato energetico.

Più informazioni sulle fonti energetiche utilizzate da chi vende energia: L’associazione esprime la necessità affinché i clienti vengano informati sulle fonti energetiche utilizzate dalle imprese che distribuiscono energia (combustibili fossili, solare, eolico…):

Aspetto ritenuto essenziale per rendere trasparenti e verificabili le promesse del marketing di vendita dell'energia "verde", quella che dovrebbe provenire da fonti "rinnovabili”
Si esorta quindi il Governo a rendere effettiva e all’applicazione della legge che lo prevede (l. 3 agosto 2007 n.125).

Maggiore trasparenza su contratti e bollette:Altroconsumo ha rilevato infatti un problema generale di scarsa completezza e trasparenza delle offerte di vendita, che rendono difficile, se non impossibile ad un consumatore capire quanto gli costerà effettivamente il kWh che consumerà.

Infatti, si osserva che prima di sottoscrivere il contratto, l'utente non è messo in condizione di conoscere gli importi che saranno utilizzati per la fatturazione dei suoi consumi e, a contratto sottoscritto, non può verificare se il suo consumo viene correttamente fatturato.

Questa situazione, quindi, non favorisce il buon funzionamento del sistema e non stimola la concorrenza.

Nel suo intervento, Marco Pierani, responsabile relazioni esterne istituzionali di Altroconsumo, esprime la necessità di semplificare l'organizzazione dei costi anche per facilitare la trasparenza e la comparazione delle offerte.

Chi pagherà la tariffa sociale? :Pierani manifesta una certa preoccupazione per i ritardi sull'applicazione della "tariffa sociale".

“I costi relativi a questo intervento, necessario e condivisibile, graveranno comunque sul resto di un'utenza che - in buona parte - non naviga a sua volta nell'oro, ma non potrà comunque accedere al bonus. Bisogna quindi perfezionare il meccanismo di ripartizione del costo relativo, pesando di meno sulle utenze domestiche delle famiglie, altrimenti si rischia il paradosso che per aiutare i più bisognosi si incida proporzionalmente di più su chi ha comunque già poco.”

Il rappresentante di Altroconsumo parla poi del Caro-petrolio, esortando al risparmio e ad una maggiore efficienza energetica
“L'aumento dei costi di petrolio e gas ci preoccupa anche per la mancanza di una politica energetica italiana, che ci metta al riparo dalla dipendenza dai combustibili fossili” - e continua – “ Né crediamo che la prospettiva di investire brutalmente nel nucleare sia la risposta giusta primo, perché produrrebbe solo tra (troppi) anni dei risultati e secondo, perché non ci metterebbe comunque al riparo da un certo grado di dipendenza esterna per la materia prima.”

Risparmio energetico, efficienza energetica ed energie rinnovabili restano, quindi, le strade da percorrere nell'immediato anche ispirandosi agli esempi realizzati in Europa.

Robin Hood tax: la pagheranno i consumatori?: Un intervento anche in merito alla tanto discussa “Robin (Hood) Tax” proposta dal Governo. La riforma, genera non poche perplessità in quanto: da una parte si ammette che si sono generati degli extraprofitti sul mercato, dall'altra si compie un'operazione che non va a intaccare lo status quo e che interviene invece con uno strumento che aggraverà ulteriormente le bollette e la spesa dei consumatori.
Sanzionare le aziende non è risolutivo e soprattutto, non riporta nelle tasche dei consumatori quanto hanno sborsato in più. Meglio sarebbe intervenire su ciò che genera quell'extraprofitto.

No alla riforma dell'Authority dell'energia
Infine, Pierani esprime il suo forte disaccordo riguardo alla riforma dell'Authority:“Non sappiamo se effettivamente sia stato o meno stralciato l'emendamento che avrebbe assegnato all'Autorità un compito - concessione, autorizzazione o convenzione per l'avvio della produzione di energia nucleare - che a nostro avviso non le è proprio e che entra in conflitto con la missione stessa dell'Autorità.”
“Se davvero il Governo apprezza - e dovrebbe farlo - l'operato dell'Autorità, gli sforzi di trasparenza e di innovazione costruttiva messi in campo finora, dovrà rivedere la formulazione di questo provvedimento e dare chiare garanzie di continuità di funzioni e indipendenza operativa che hanno caratterizzato l'attività dell'Autorità dell'energia elettrica e gas fino ad ora“