1. Home
  2. Notizie e Mercato
  3. Intervista a Norbert Lantschner, ideatore di CasaClima

Intervista a Norbert Lantschner, ideatore di CasaClima

Sostenibilità di
5/5
votato da 1 persone
Lantschner sottolinea come il nuovo approccio alla sostenibilità debba essere prima di tutto culturale. Uno step necessario per poter ridisegnare edilizia, traporti e agricoltura industrializzata


1 )  Dopo l’esperienza CasaClima la nuova frontiera della sostenibilità che Lei propone è il “Modello Partecipativo” capace di coinvolgere tutti gli attori della filiera: committenza, progettazione e realizzazione.

Credo che la sfida che abbiamo oggi di fronte sia talmente grande e che il tempo a nostra disposizione sia talmente breve che dobbiamo cercare di concentrarci sull’essenziale; per questi motivi ritengo che il primo obiettivo sia quello di coinvolgere  tutti gli attori che  devono essere presenti, ovvero l’intera filiera,che ha in ogni caso  al suo centro  l’utente finale.

Soprattutto è necessario affrontare le sfide della sostenibilità con  risposte che siano valide per i prossimi 20/30 anni e per la prossima generazione; pertanto non va semplicemente affrontata la questione energetica ma è necessario porsi di fronte alla sostenibilità edilizia con un approccio olistico cioè una visione complessiva dell’abitare che richiede di declinare questo obbiettivo iniziando dalla progettazione, e passando poi  alla costruzione e alla gestione della vivibilità dei contesti abitativi.

2 ) Il nuovo approccio alla sostenibilità ambientale, non è solo tecnologico ma soprattutto culturale...

Esatto: prima di tutto è culturale e, in questo senso la tecnica ci deve dare una mano. Negli ultimi decenni abbiamo appurato che la tecnica e le tecnologie se lasciate camminare da sole causano grandi disastri e a questo stato di cose dobbiamo rimediare perchè questo tipo di approccio è fallito. Le grandi crisi che stiamo attraversando sono infatti  il frutto di questo comportamento di sostanziale insostenibilità praticato da tutti noi.

Dobbiamo invece cominciare a ridisegnare i grandi compartimenti della nostra società :l’edilizia, il trasporto e l’agricoltura industrializzata. L’inizio di questo processo di trasformazione avviene proprio a partire dall’edilizia, e in particolare sui due fronti principali. Sul fronte delle nuove costruzioni che richiedono quell’ approccio qualitativamnente molto elevato che ben  sappiamo  ma sopratutto sul fronte dell’esistente : in questo casi dobbiamo re-interpretare l’esistente e non solo i singoli  edifici ma anche intere aree al fine di riqualificare l’esistente rispettando le nuove istanze.

Questa missione culturale richiede una nuova percezione dell’ambiente perché credo che fondamentalmente ci manca la consapevolezza di cosa stà accadendo e  del fatto che i problemi che abbiamo di fronte non sono  semplicemente una moda. Il tempo che abbiamo a disposizione per intervenire è molto breve, questa urgenza è dettata dai drammatici segnali che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni: l’energia che scarseggia, il degrado ambientale a cominciare dai cambiamenti climatici e dagli ecosistemi che ci circondano, il degrado sociale che incontriamo a causa dell’interpretazione dell’edilizia degli anni  passati che ha creato dei “casermoni” dove le persone oggi devono affrontare non solo un problema energetico ma anche economico e sociale.

3 ) Progettare, Costruire e Vivere l’Ambiente sono quindi le fasi fondamentali attraverso cui deve svilupparsi il concetto della sostenibilità ambientale.

I problemi che scontiamo oggi sono dovuti agli errori che arrivano dal passato perchè fino ad ora abbiamo estrapolato questi singole fasi. Abbiamo creato troppe specializzazioni; ovvero, il progettista non è in contatto con chi lavora in cantiere che a sua volta non tiene conto dei soggetti che subentreranno a vivere questi ambienti.

Spesso dico che il committente deve riprendere in mano il quaderno. Il committente deve essere il partner che dirige i lavori e per far questo deve essere supportato e aiutato dalle istituzioni perché anche lo Stato deve essere della partita perché questo nuovo tracciato presenta anche una forte dimensione economica.

Oggi, tutti, ci lamentiamo di questa forte e lunga crisi nell’edilizia ma per poterla superare dobbiamo agire in modo veloce e capire che è una grandissima opportunità; sono molti i posti di lavoro che possiamo andare a creare nei prossimi anni toccando l’esistente e in questo modo  possiamo far sì che le famiglie possano spendere i propri soldi per il  proprio benessere e non per pagare corrente elettrica gas e gasolio.

La percezione attuale del mondo è cambiata: nel dopoguerra il petrolio non costava nulla e lo stile di costruzione era di un certo tipo,oggi tutto ciò non è più accettabile ed occorre cambiare; lo Stato deve incentivare questo processo di cambiamento e far capire al cittadino che questo è il suo interesse perché l’indipendenza energetica, la protezione del clima risultano anche   validi obbiettivi anche per le famiglie ,visto il risparmio sulla bolletta energetica.

4 ) Grande importanza verranno quindi ad assumere le tematiche riguardanti la formazione, la divulgazione e l’informazione dei vari aspetti della sostenibilità in edilizia e in architettura; non soltanto tra gli addetti ai lavori ma anche a livello generale.

Assolutamente sì. Dobbiamo chiudere le file non possiamo proseguire come nel passato, dove ognuno segue la propria strada, oggi la partita si vince solo se giochiamo bene in squadra; questo secolo è dedicato all’insieme e non all’ego e all’individuo.

La sostenibilità è una formula ancora sconosciuta, è soprattutto un tentativo di trovare un equilibrio tra esigenze risorse e ambiente; ciò significa  studiare questo tipo di equilibrio e riflettere sulle  risposte ai problemi che ci stanno davanti perché, ad oggi, ancora non conosciamo i particolari di questa strada. Ne  conosciamo solo la direzione ma la strada dobbiamo ancora costruirla.

5 ) Il progetto è una piattaforma che và al di là dei confini nazionali...

Quello che noi stiamo affrontando è il vero tema del mondo attuale: vediamo che anche grandi Stati con grandi risorse energetiche come la Russia, l’Arabia Saudita e il Brasile si occupano dell’efficienza energetica perché l’energia è diventata un risorsa preziosa e non và sprecata ; questo significa intervenire nei grandi settori quali l’Edilizia e il Trasporto. Nel trasporto non siamo ancora pronti mentre nell’edilizia sappiamo come  fare :dobbiamo applicare queste nostra nostra nuova consapevolezza e le nostre nuove conoscenze per cui ,di fatto , si può dire che la sfida principale nell’edilizia è creare il ponte tra il sapere e il fare.

6 ) Quali sono le attività che la sua Fondazione sta portando avanti?

La fondazione vuole porsi come un motore per poter innescare un processo che ci aiuti a superare una serie di ostacoli e che ci consenta di reagire adeguatamente : il miglior modo per poter continuare è cambiare i nostri comportamenti e comprendere che il cambiamento è nel nostro interesse. È necessario un investimento culturale che implica un grandissimo sforzo in termini di divulgazione, di informazione e sensibilizzazione.

7 ) Quali sono le prossime tappe del Lantschner tour?

Il prossimo appuntamento si svolge il prossimo 3 maggio a Bologna , mentre stiamo programmando l’evento nazionale per lanciare questa piattaforma che deve creare questa volontà di partecipare e credo che la sfida sia che noi dobbiamo ricostruire l’Italia.

Abbiamo visto dove ci ha portato il vecchio sistema, le vecchie ricette non funzionano più dobbiamo trovare nuove vie per poter mantenere una qualità di vita e di benessere e il punto cruciale è legato all’energia. Siamo di fronte a un traguardo epocale ,stiamo entrando nella più grande rivoluzione dell’umanità e come sempre non si sà come finiscono le rivoluzioni

Dobbiamo almeno essere aperti a questi cambiamenti e dobbiamo essere propositivi smettere di lamentarci ma esserci,  partecipare e costruire questo cambiamento che ci consentirà di lasciare ai nostri figli e alle prossime generazioni ,non soltanto una pesante eredità di problemi, ma anche gli strumenti per gestirli e risolverli.