Mentre il recupero del residenziale rallenta drasticamente, il comparto non residenziale tiene alta la domanda, soprattutto per facciate continue e serramenti in alluminio. È un quadro in chiaroscuro quello che emerge dal nuovo Rapporto UNICMI, che fotografa i trend del 2025 e anticipa le prospettive per il 2026.
Secondo l’Ufficio Studi Economici di UNICMI, il mercato dei serramenti mostra le prime crepe, soprattutto nei segmenti alimentati dagli incentivi fiscali. A soffrire maggiormente è il PVC, penalizzato dal crollo della domanda di sostituzione. Nei primi quattro mesi del 2025, le importazioni di infissi in PVC sono calate di oltre il 50% rispetto allo stesso periodo del 2024.
A livello macroeconomico, le previsioni sul PIL italiano segnalano un moderato ottimismo: +0,7% nel 2024 e +1,1% nel 2025, con inflazione contenuta e tasso di occupazione in crescita. La produzione industriale mostra segni di ripresa, mentre la riduzione dei tassi dovrebbe sostenere consumi e investimenti immobiliari. Ma lo scenario internazionale resta instabile: una possibile guerra commerciale con gli Stati Uniti e il rallentamento dell’economia cinese rischiano di influenzare negativamente alcuni comparti del Made in Italy.
Il settore delle costruzioni chiuderà il 2025 in sostanziale stabilità (-0,1%), sostenuto dalla spinta delle infrastrutture (+14% nel 2025 e +12% nel 2026) e dal comparto non residenziale (+5% nel 2025 e +3,8% nel 2026). In netto calo, invece, il recupero residenziale: le ristrutturazioni segneranno un -8% annuo per due anni consecutivi.
Nel mercato dei serramenti, il 2025 si chiuderà con una flessione complessiva del -2,6%, destinata a peggiorare nel 2026 (-2,8%). Il segmento residenziale registrerà un calo del -6,6% per entrambi gli anni, mentre il non residenziale crescerà del 5,1% nel 2025 e del 3,9% nel 2026. Stabile la domanda di infissi in alluminio, con una lieve crescita dello 0,6% nel 2025.
Involucro edilizio: il commento del Prof. Carmine Garzia
“Emergono due dati rilevanti: la crescita del settore non residenziale, sia per le finestre sia per le facciate, che si protrarrà fino a fine anno, e la forte contrazione del segmento residenziale legato al recupero, che avrà effetti negativi sulle quote di mercato del PVC”, ha dichiarato il Prof. Carmine Garzia, responsabile scientifico dell’Ufficio Studi UNICMI. “Per il segmento non residenziale, e in particolare per le riqualificazioni avanzate, dobbiamo guardare con grande preoccupazione anche alle inchieste giudiziarie in corso a Milano, poiché potrebbero avere effetti molto rilevanti sul prosieguo delle opere di grande rigenerazione urbana, che sono proprio quelle che generano una buona parte della domanda di facciate continue e serramenti nel segmento del nuovo”.