Italia Sicura: 1300 cantieri e 7,6 miliardi da oggi al 2021

Sicurezza e Sistemi di Protezione di Marco Zibetti
“Il lavoro della Struttura di missione per la lotta al dissesto idrogeologico - ha dichiarato il coordinatore Erasmo D’Angelis - ha favorito un coordinamento dei lavori a vari livelli”

Sono ad oggi circa 1300 i cantieri aperti e monitorabili anche dai cittadini sul sitoitaliasicura.governo.ite sono 7 miliardi circa le risorse a disposizione da oggi al 2021. Mentre ammontano a 9300 le opere e gli interventi previsti per i prossimi anni. Progetti indicati dalle Autorità di bacino, dalla Protezione civile e dalle Regioni con una quotazione di circa 27 miliardi di euro complessivi, con la possibilità di un abbattimento del costo del 20-30% al momento in cui le opere vengono progettate e arrivano ad essere esecutive”.

Sono le parole di Erasmo D’Angelis Coordinatore della Struttura di missione per la lotta al dissesto idrogeologico #ItaliaSicura interpellato in audizione dalla Commissione Ambiente del Senato. D’Angelis ha parlato anche del metodo di lavoro finora portato avanti: “I Presidenti di Regione sono stati individuati come ‘terminali’ del Governo nella lotta al dissesto idrogeologico, sono quindi Commissari di governo e questo ha favorito di molto la parte operativa in tutte le Regioni, esiste ,infatti, una struttura commissariale con cui abbiamo instaurato un rapporto costante e quotidiano”.

“Il lavoro della Struttura di missione - ha aggiunto D’Angelis - ha favorito un coordinamento dei lavori a vari livelli. Un primo grande risultato è stato rappresentato dal recupero di 2.7 miliardi inviati da vari ministeri a regioni, province e comuni dal 2000 al 2014 per opere di contrasto al dissesto e mai spesi per motivazioni molto diverse. Il passato anche recente è stato caratterizzato da una grande frammentazione delle competenze con circa 3600 enti di natura diversa. Per esempio - ha aggiunto - si è passati da 14 modalità di monitoraggio diverse, al sistema unificato Rendis (Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo)”.

Ma non si trattava solo di una confusione ‘operativa’ e di monitoraggio. Per D’Angelis, “si era di fronte a lacune impressionanti: È stato fatto un lavoro molto lungo di elaborazione di un piano nazionale di opere e progettazioni insieme ad un piano finanziario per tutte le regioni”, ha concluso il Coordinatore di #ItaliaSicura.


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