1. Home
  2. Notizie e Mercato
  3. Jobs Act: i provvedimenti presi dal Consiglio dei Ministri in materia di ammortizzatori sociali

Jobs Act: i provvedimenti presi dal Consiglio dei Ministri in materia di ammortizzatori sociali

Professione di
5/5
votato da 1 persone
Per il segretario generale FenealUil, Vito Panzarella, “questi provvedimenti non risolvono il problema dell’invasione di altre tipologie contrattuali nel cantiere edile”


Il Segretario Generale FenealUil Vito Panzarella interviene sui provvedimenti presi dal Consiglio dei Ministri in materia di ammortizzatori sociali: “Ci aspettavamo un taglio maggiore sulle aliquote della cassa integrazione ordinaria, ovvero l’allineamento con gli altri settori produttivi. - Scrive in una nota - La scelta del taglio orizzontale, se pur rappresenta una boccata di ossigeno, non risolve il problema dell’invasione delle altre tipologie contrattuali nel cantiere edile, argomento da noi denunciato da tempo e su cui il prossimo 23 giugno terremo un’importante iniziativa nazionale”.

Per il leader edili Uil “il fatto che dal primo gennaio 2016 la cassa straordinaria non ci sarà più per le aziende coinvolte da fallimenti, concordati e cessazioni creerà un ulteriore disagio ai lavoratori. L’unica copertura che resterà sarà, infatti, la Naspi, – spiega Panzarella – che corrispondendo al 50% del periodo lavorato, finisce per avere una durata molto bassa e addirittura insignificante per il Mezzogiorno d’Italia, in un settore come il nostro in cui i rapporti di lavoro hanno una durata limitata. A ciò si aggiunge il fatto che il contratto di solidarietà, che diventerà l’opzione più favorevole ai fini della durata massima del provvedimento di sostegno al reddito, è scarsamente utilizzabile nei cantieri edili”.

Il segretario giudica, invece, positivamente “la possibilità di ottenere fino a 30 mesi di Cassa integrazione ordinaria o straordinaria nel quinquennio così come la permanenza 'dell’evento improvviso' fra le causali di richiesta cigs, largamente utilizzata nel settore. La riorganizzazione del sistema ispettivo, inoltre, che mette insieme ispettori dell’Inps, dell’Inail e dell’Ispettorato del Lavoro, potrà portare certamente a maggiori controlli al fine di individuare le irregolarità, ma l’aver abolito l’obbligo del tesserino di riconoscimento nei cantieri, così come il depotenziamento del Documento Unico di Regolarità Contributiva non potranno che indebolire il concetto di regolarità per il quale da tempo ci battiamo”.