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L’architettura dopo la guerra “strumento” di convivenza

Lavori pubblici di
La terza serata di "Cinema&Architettura" domani sera alle 20,30 presso la sede dell'Ordine Architetti di Varese, via Gradisca 4, dedicata all'architetto Giancarlo De Carlo

Giovedì 10 alle 20.30, nuovo incontro con le pellicole che raccontano l’architettura nel mondo nella sede dell’Ordine Architetti di Varese, in via Gradisca 4. L’appuntamento è con un’intervista a Giancarlo De Carlo, realizzata al “Centro Pompidou” di Parigi nel gennaio 2004. Un’occasione per offrire una visione davvero singolare della progettazione, principio al quale De Carlo ha tenuto fede fin dagli esordi della sua attività professionale.

Tra i primi a sperimentare e tradurre in opere la cosiddetta “architettura partecipata”, fu uno dei fondatori del Team 10, un gruppo composto prevalentemente di architetti che si riuniva per discutere e formulare nuove idee sull’architettura e l’urbanistica.

In particolare, l’eredità di fondo del Team 10 consiste in una nuova concezione del funzionalismo che, prendendo le distanze dalla visione meccanicista della società, conferisce maggiore attenzione alle esigenze del singolo, del fruitore finale, del futuro “abitante”.

“Una lezione di urbanistica” è un filmato realizzato nel secondo dopoguerra che stigmatizza l’immagine della città moderna, una città “problema” dove il traffico, gli spazi angusti, la spersonalizzazione imperano.

Fa parte di una serie di tre cortometraggi - gli altri due sono “Cronache dell’Urbanistica italiana” e “La città degli uomini” - girati in occasione della X Triennale del 1954 per la sezione Urbanistica, per i quali Giancarlo De Carlo curò la sceneggiatura e Gerardo Guerrieri la regia.

L’intervista a Giancarlo De Carlo al centro Pompidou, è stata realizzata in occasione della mostra personale che si è tenuta al Beaubourg a Parigi nel giugno del 2004 e che aveva per titolo “Des lieux des hommes”.

Nel corso dell’intervista De Carlo parla del secondo dopoguerra e del momento particolare che ha rappresentato per l’architettura che, impegnata nella ricostruzione, si è dovuta confrontare con nuovi criteri di convivenza che hanno posto le basi per il futuro. Quale argomento migliore, per De Carlo, per riaffermare lo spirito che ha sempre animato la sua architettura, la necessità di porre al centro l’uomo. Gli architetti, per De Carlo, sono sempre chiamati a scegliere la parte, a prendere posizione, ed il loro agire si misura sempre e soltanto in relazione alla vita concreta delle persone.

La proiezione sarà preceduta, come di consueto, dall’intervento di due relatori. Questa volta si tratta di due profondi conoscitori dell’opera di De Carlo,Monica Mazzolani e Antonio Troisi che hanno collaborato con lui fin dal 1988, assumendo il ruolo di associati ai singoli progetti dal 1994.
Nel 2002 si è costituito lo Studio Giancarlo De Carlo e Associati, di cui sono attualmente titolari dopo la scomparsa dell’architetto De Carlo nel giugno 2005.

Nel dicembre 2005 costituiscono la MTa Associati, con le stesse finalità di ricerca e approfondimento nell’ambito dell’architettura e del disegno urbano.

Il loro impegno si è sviluppato in diversi settori e a diverse scale, affrontando progetti di recupero di complessi edilizi di particolare pregio architettonico, progetti di nuove realizzazioni in contesti urbani e naturalistici significativi, piani territoriali e - più di recente - progetti di carattere paesaggistico.

Lo studio di recente ha affrontato anche temi di progettazione del paesaggio in senso stretto: legati al recupero di aree di periferia urbana, come il progetto per il quartiere “Le Piagge” nella città di Firenze e al rilancio di spazi urbani legati ai Contratti di Quartiere, come il Parco delle Torri a Sesto San Giovanni ai margini di Milano.