"La conservazione degli edifici esistenti: le ricette del restauro"

Ristrutturazioni di Marco Zibetti
L'evento, promosso dall'Ordine degli Architetti di varese, si tiene domani dalle ore 15.30, nella sede di via Gradisca 4.


Una perfetta compatibilità dei materiali o, meglio ancora, una loro “affinità” con quelli delle strutture originarie sulle quali si dovrà operare il restauro, è quanto impone la Charta del restauro di Roma che risale al lontano 1883. Già a quei tempi si avvertiva la necessità di interventi rispettosi, oltre che ridotti al minimo indispensabile, sui manufatti che a seguito delle ingiurie del tempo erano in stato di degrado.

È proprio questo tema il cardine del convegnoLa conservazione degli edifici esistenti: le ricette del restauroorganizzato dall’Ordine degli Architetti di Varese per domani 29 giugno, che a partire dalle 15,30 nella sede di via Gradisca 4 offre un’occasione da non perdere per avventurarsi in questo particolare ambito dell’architettura.

Quando la memoria storica, sedimentata nel tempo e frutto del “mestiere” tramandato di generazione in generazione, incontra la moderna tecnologia si ottengono materiali nuovi in grado di riprodurre le stesse caratteristiche di eco compatibilità di quelli originari, ma con garanzie di resistenza e durata e senza danni collaterali.

«Nella difficile opera di conservazione del nostro patrimonio architettonico, le antiche ricette si sono spesso rivelate le migliori- spiega l’architetto Angela Baila, esperta della materia e relatrice al convegno - poiché sono il frutto dell’esperienza e del “saper fare” delle generazioni che ci hanno preceduto. Tuttavia è indispensabile avere un’ottima conoscenza dei materiali da costruzione unita ad un’accurata analisi preventiva».

«Per questo settore in forte sviluppo - ricorda l’architetto Matteo Sacchetti, segretario generale dell’Ordine varesino -, registriamo ormai da tempo una forte attenzione rivolta soprattutto ai sistemi non invasivi per il restauro. Questo appuntamento vede il coinvolgimento anche di istituzioni come la Soprintendenza ed il Politecnico di Milano che sono già attivi da molto tempo su questi temi. Molto importante, inoltre, anche la presenza della Scuola d’arte muraria di Calchèra San Giorgio. L’obiettivo è quello di promuovere un approccio di qualità al costruito, e diffondere le competenze per un’adeguata selezione dei materiali e delle tecniche di intervento».


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