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La proposta di Confndustria e Anci contro il dissesto

Sicurezza e Sistemi di Protezione di
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Una sorta di ‘cassetta degli attrezzi’, una base normativa omogenea e organica, in grado di fornire certezza ed efficacia al mondo produttivo, imprese e lavoratori

“Presentiamo la proposta di disegno di legge, realizzata da Confindustria con il supporto di Anci, per interventi di ricostruzione e rilancio produttivo a seguito di calamità naturali. Una sorta di ‘cassetta degli attrezzi’, una base normativa omogenea e organica, in grado di fornire certezza ed efficacia al mondo produttivo, imprese e lavoratori, rispetto alle risorse finanziarie, alle regole di contabilità, alle responsabilità istituzionali e ai ruoli”. Così il vicepresidente vicario Anci e sindaco di Valdengo, Roberto Pella, che, insieme al segretario generale Anci, Veronica Nicotra, è intervenuto presso la sala stampa della Camera dei Deputati alle celebrazioni del 50simo anniversario dell’alluvione nel biellese.

"Oggi - ha rimarcato Pella - ci siamo ritrovati alla Camera per due obiettivi: la memoria dei tragici fatti dell'alluvione che coinvolse il territorio biellese nel 1968 e l'impegno dell’Anci affinché si definiscano strumenti efficaci di ricostruzione, senza che i territori subiscano, oltre ai danni dovuti al verificarsi dell’evento calamitoso, ulteriori ritardi e attese estenuanti per la loro ripartenza economica e sociale. Ringrazio Confindustria per il supporto e la collaborazione nella stesura e Anci per l'opera di revisione dei provvedimenti, rispetto ai quali i sindaci sono primi attori”.

"I punti principali del Ddl - ha sottolineato da parte sua Veronica Nicotra - vanno nella direzione di semplificare e, al contempo, rendere immediatamente certe le misure di carattere sospensivo o agevolativo, all'indomani del verificarsi di un evento calamitoso, sia per le imprese sia per i lavoratori e sia per i cittadini. La proposta intende inoltre individuare le agevolazioni attivabili per far ripartire l'economia locale anche attraverso l'istituzione di zone franche urbane. Avere una cornice normativa di base certa - ha concluso Nicotra - rappresenta anche un fattore di equità e garanzia di certezza per i territori”.