La crisi economica che ha caratterizzato questo ultimo anno, ha profondamente segnato anche il Paese degli Emirati Arabi, infatti il direttore dell’International Conferences & Exhibitions di Dubai, Anselm Godinho dichiara: “Il rallentamento dell’economia mondiale, ricorda a tutti che il futuro deve essere pianificato. Noi dobbiamo ancora contare sulle tradizionali fonti di energia per coprire il 90 per cento dei nostri fabbisogni energetici.
Tuttavia, la maggior parte di queste fonti non è rinnovabile e provoca devastanti effetti ecologici”.
Per questi motivi una buona parte dei 70 miliardi di dollari che i Paesi dell' Arabia impiegheranno per adeguarsi allo sviluppo energetico degli altri paesi, saranno investiti in modo specifico per le energie pulite.
Ci si rifa al celeberrimo progetto Masdar, il programma per la promozione e sviluppo delle energie alternative.
L'iniziativa prevedeva la realizzazione di una nuova area di 6 milioni di superficie quadrata, una vera e propria città a zero emissioni, destinata a diventare il centro di sviluppo e di commercio delle tecnologie alternative per la produzione di energia.
Progetto che si spera avrà presto dei cloni.
“In effetti - ha spiegato lo stesso Godinho - gli investimenti nelle fonti rinnovabili sono oggi considerati prioritari nella regione per ridurre la dipendenza pressoché totale dal petrolio”.
Il settore delle energie rinnovabili è destinato a diffondersi e a diventare la fonte di energia più diffusa anche in questi Paesi e, sempre secondo Godighno, arriveranno addirittura a ricoprire il 70% dei nuovi investimenti dell'intero mercato energetico da qui al 2030 (fino a 600 miliardi di dollari).