Davide Marazzi, titolare dello studio Marazzi Architetti, ha vinto con lo studio Iotti + Pavarani e altri il prestigioso Premio Mipim Architectural Review future projects awards 2011.
La consegna del premio avverrà il 9 marzo 2011 presso il Palais Stephanie di Cannes in occasione di MIPIM, il più importante salone mondiale dedicato al Real Estate.
Il progetto premiato – vincitore a sua volta nel 2004 del Primo Premio nel concorso internazionale di progettazione indetto dal Comune di Siena - riguarda il Nuovo Stadio di Siena che verrà realizzato in località Isola d’Arbia.
Quello dello Stadio di Siena è l’unico progetto italiano premiato quest’anno a Cannes in occasione del MIPIM Architectural Review Future Projects Awards.
In passato hanno vinto – tra gli altri – il MIPIM Architectural Review Future Projects Awards Jean Nouvel, Mario Cucinella, Coop Himmelblau e LAN Architecture.
L’architetto Davide Marazzi, 36 anni, opera in tutta Italia con base a Parma. Nel 2000 si laurea con lode al Politecnico di Milano (relatore Cino Zucchi). Dal 1999 al 2001 collabora con lo stesso Cino Zucchi a Milano seguendo diversi progetti di concorso. Dal 2001 al 2004 lavora a Parma con Guido Canali per il quale segue tra l’altro il progetto esecutivo per la nuova sede SMEG di Guastalla (RE) e, come responsabile progetto, il piano per un comparto residenziale per mille abitanti nell’area ex Alfa Romeo del Portello a Milano. Risale al 2004 l’apertura dello studio Marazzi Architetti a Parma.
Il progetto del Nuovo Stadio di Siena affronta il tema dell’inserimento di una grande infrastruttura sportiva in un contesto ambientale di grande pregio; così l’architettura deriva le ragioni della propria forma dalle linee del paesaggio e rinunciando alla visibilità tipica delle grandi strutture sportive affonda nel terreno. E’ architettura topografica, ove i volumi paiono affiorare dal suolo a causa di azioni naturali: un movimento tellurico che determina la frattura di una faglia, una lenta erosione prodotta da un dissesto idrogeologico, uno strato tufaceo scavato a definire un preciso bordo.
Come un Anfiteatro Greco lo stadio, per 21.000 spettatori, si adagia in un acclivio naturale contenendo drasticamente il costruito fuori terra ed assecondando le curve di livello si distende a configurare un parterre verde per i grandi eventi. La tipologia tradizionale a contenitore chiuso è superata per accogliere il paesaggio all’interno dello stadio così sul lato nord, sostituendo la seconda curva, il dolce declivio inquadra magnificamente la città di Siena.
Dal punto di vista delle dinamiche di utilizzo il progetto trasfigura la tipologia dello stadio da contenitore ad uso intermittente a luogo aperto in grado di vivere sette giorni su sette. Si immagina un sistema complesso ove funzioni specifiche legate al giuoco del calcio coesistano con attività differenziate (ristorazione, congressi, commerciale, direzionale) capaci di produrre redditi diversificati a garanzia della continuità e dell’autonomia finanziaria del sistema stadio.
La sostenibilità ambientale della struttura sarà favorita facendo ricorso ad un intensivo uso di fonti rinnovabili e mediante l’impiego di materiali riciclati; in particolare per il rivestimento sarà impiegato un conglomerato alleggerito sviluppato ad hoc, la cui caratterizzazione materica sarà ottenuta mediante l’utilizzo di inerti ricavati dagli scarti di lavorazione delle pietre locali.