Il 2011 è iniziato con molte novità per il settore fotovoltaico italiano. Abbiamo salutato il secondo conto energia (quello valido dal 2007 al 2010) che ha permesso all'industria ed al mercato nazionale di emergere in maniera poderosa sulla scena internazionale facendo dell'Italia il secondo paese al mondo per potenza installata.
Il 2011 è iniziato anche con le numerose (ma non inattese) dichiarazioni di fine lavori ai sensi del Decreto Salva Alcoa. Le stime del GSE parlano di circa 55.000 richieste pervenute equivalenti a 4 GW di impianti fotovoltaici. Numeri che sono tutti ancora da verificare e per i quali ancora non mi sento di esprimere un giudizio anche memore dell'esperienza del primo conto energia quando furono inoltrate al GSE richieste per 387 MW dei quali solo 164 MW mi risulta che siano stati correttamente realizzati ed incentivati.
In ogni caso il segnale che ci perviene è quello di un mercato che sta crescendo in modo non sostenibile e che rischia di generare improvvisi ripensamenti e modifiche al sistema incentivante.
Al fine di prevenire sviluppi non in linea con le reali aspettative del mercato stiamo pertanto già lavorando alla preparazione di una proposta di rivalutazione del sistema incentivante per il fotovoltaico, sulla base di quanto previsto dall’art. 22 della bozza di decreto Legislativo di recepimento della Direttiva 2009/28.
La proposta di rivalutazione del sistema incentivante prevederà entro il breve periodo un adeguamento delle tariffe incentivanti alla luce di una attenta analisi dei costi di sistema previsti per i prossimi anni. La variazione della normativa dovrà tener conto degli investimenti in corso da parte di molti operatori, che hanno già comportato degli esborsi spesso anche consistenti. Una eventuale revisione del Conto Energia sarà pertanto ammissibile solo per impianti che non abbiano già ottenuto le opportune autorizzazioni.
All'adeguamento delle tariffe è anche affiancata una proposta di aumento degli obiettivi di potenza cumulata da installare per i prossimi anni, identificata attualmente dalle Istituzioni in soli 8.000 MW al 2020, al fine di garantire la continuità di sviluppo del mercato e consentire la crescita dei benefici per il Sistema Paese, identificabili in nuovi posti di lavoro, stimabili in circa 80.000 unità entro il 2015, e nuove entrate fiscali per lo Stato.
In questo contesto mi sento di dire che per me e per il nuovo consiglio direttivo del GIFI eletto a Novembre 2010 durante una affollatissima assemblea annuale, si presenta un triennio di intenso lavoro per garantire la salvaguardia dei posti di lavoro fino a qui creati, generarne di altri e consentire all'industria italiana del fotovoltaico di consolidarsi e strutturarsi ulteriormente.
A tale scopo, insieme ai miei colleghi del Direttivo, abbiamo ideato un documento che rappresenterà la linea guida delle nostre azioni istituzionali nei prossimi anni.
GIFI-ANiE ritiene che la disponibilità di energia a prezzi adeguati e con impatto sostenibile per l’ambiente sia un elemento indispensabile allo sviluppo sociale ed economico.
Riteniamo che per garantirla nel medio e lungo termine non basti una sola risorsa/tecnologia ma sia necessario mettere in campo a livello globale e nazionale una serie integrata di azioni.
Fra di essi il solare fotovoltaico è destinato a svolgere un ruolo molto importante per i seguenti motivi:
- la risorsa solare è ben distribuita sul Pianeta, abbondante, gratuita e inesauribile;
- la tecnologia fotovoltaica, grazie al potenziale di innovazione tipico dei componenti di natura elettronica, garantisce elevati margini di riduzione dei costi e di conseguente competitività nel medio termine con le altre fonti;
- la modularità del solare fotovoltaico (gli impianti possono essere dimensionati a piacimento abbinando i singoli moduli FV sino a raggiungere la dimensione richiesta) si coniuga perfettamente con i principi della generazione distribuita, consentendo così di produrre energia là dove la si consuma, riducendo costi di trasporto e trasformazione;
- l’impatto ambientale in termini di emissioni climalteranti della tecnologia fotovoltaica è minimo rispetto ad altre fonti di energia (emissioni di gas serra per kWh prodotto inferiori al 10% di quelle di una centrale a ciclo combinato a gas), circoscritto alle fasi di produzione e smaltimento dei componenti e può essere ulteriormente ridotto grazie ai miglioramenti tecnologici, in primis in tema di aumento delle efficienze di conversione e di riduzione dei materiali attivi utilizzati;
- l’impatto ambientale sul territorio è limitato, grazie al fatto che è una delle poche tecnologie che può sfruttare le coperture e le facciate degli edifici;
- la produzione è concentrata nelle ore diurne più soleggiate e quindi in fase con le punte di consumo;
- può garantire la diffusione ulteriore dell’energia elettrica nei Paesi in via di sviluppo (attualmente 1,4 miliardi di esseri umani non dispongono di elettricità) grazie alle caratteristiche della tecnologia (applicazioni stand alone) e alla disponibilità della risorsa solare in tali Paesi.
GIFI-ANIE, per i motivi di cui sopra, si impegna a sostenere la diffusione del solare fotovoltaico in Italia secondo le seguenti linee guida:
1. il solare fotovoltaico ha bisogno di adeguati meccanismi incentivanti per poter raggiungere la piena competitività con le altre fonti energetiche rinnovabili e non. Lo stato di piena competitività sarà raggiunto secondo le stime attuali in un arco di tempo compreso fra i 5 e i 10 anni e differenziato per taglia d’impianto e tipologia di applicazione;
2. i meccanismi basati sulla remunerazione dell’energia prodotta (anche detti “feed in tariff” o “in conto energia”) si sono dimostrati i più adeguati in quanto sono proporzionati all’effettiva produzione dell’impianto e pertanto favoriscono lo sviluppo di tecnologie al miglior rapporto prestazioni/costi. L’incentivo deve essere tale da garantire una remunerazione del capitale investito adeguata e comparabile con i ritorni di investimenti analoghi in campo energetico;
3. ai meccanismi incentivanti devono essere abbinate politiche nazionali e locali di semplificazione di tutte le pratiche amministrative connesse alla autorizzazione, realizzazione, connessione alla rete, esercizio e dismissione a fine vita degli impianti;
4. al solare fotovoltaico dovrà anche in futuro essere concessa la priorità di dispacciamento sulla rete elettrica;
5. le realizzazioni finalizzate all’autoconsumo dell’energia prodotta e poste sulle coperture e sulle facciate degli edifici rappresentano le applicazioni ideali del solare fotovoltaico (generazione distribuita) che pertanto vanno maggiormente sostenute. Nondimeno sono da ritenersi accettabili impianti di generazione posti sul terreno, purché realizzati a valle di un attento studio di inserimento dell’impianto nel paesaggio esistente, privilegiando le aree a vocazione industriale e commerciale e i territori già compromessi da altre attività umane;
6. nell’ambito delle realizzazioni su edifici, le realizzazioni nelle quali il componente fotovoltaico è integrato in un elemento costruttivo dell’edificio (BIPV) dovranno essere privilegiati e maggiormente incentivati attraverso i meccanismi incentivanti e le semplificazioni amministrative;
7. alcun vincolo, limitazione o carattere di preferenza deve essere posto a componenti fotovoltaici e alla forza lavoro sulla base del Paese di produzione o di origine, se non quelli legati a criteri di sicurezza per le imprese installatrici, gli utilizzatori degli impianti e i cittadini in genere nonché di qualità;
8. l’industria nazionale lungo tutta la catena del valore deve essere adeguatamente supportata, nel rispetto delle regole internazionali della concorrenza, per far sì che stabilmente almeno il 50% degli incentivi erogati si distribuiscano in proventi ad aziende operanti sul territorio nazionale;
9. il solare fotovoltaico può e deve garantire entro il 2020 una quota di soddisfacimento dei fabbisogni elettrici italiani per una percentuale compresa fra il 5% e il 10% dei consumi annui;
10. la generazione di energia elettrica da fonte fotovoltaica deve essere abbinata sempre ad azioni di recupero di efficienza negli usi finali dell’energia.
* Questo articolo è tratto da Comunicare Energia, N° 2 Mar-Apr 2011.
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