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Legambiente Umbria spinge per le Rinnovabili

Energie rinnovabili di
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L’Associazione ha scritto alla Presidente della Regione affinchè l'ente non perda l’occasione per stabilire le proprie regole relative all’integrazione di impianti per le energie rinnovabili nel proprio territorio


''Entro gennaio 2011 le Regioni dovranno fissare le proprie regole per integrare le fonti rinnovabili nel territorio. Una grande occasione per ragionare di futuro e di una green economy che sia capace di dare risposta ai problemi dell'edilizia, della qualita' urbana, dell'agricoltura, delle piccole e medie imprese anche per una regione come l'Umbria''.

Cosi' Legambiente umbra ha scritto alla Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, affinche' l'ente non perda questa occasione per stabilire le proprie regole relative alla diffusione di impianti per le energie rinnovabili nel proprio territorio.

Per l'associazione ''con l'approvazione da parte del Governo delle linee guida nazionali, si chiude la stagione dell'incertezza normativa e si apre una nuova fase, le Regioni potranno ora fissare regole certe in modo da garantire trasparenza e efficacia delle procedure di realizzazione degli impianti e di tutela del paesaggio. In caso contrario invece, da febbraio, si dovranno utilizzare le indicazioni, peraltro incomplete, delle Linee Guida nazionali''.

''Le nostre proposte - ha detto il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - vogliono contribuire a costruire un confronto ampio, per condividere una visione di forte sviluppo delle rinnovabili che permetta all'Italia di raggiungere gli obiettivi europei sviluppando filiere produttive capaci di offrire nuove opportunita' occupazionali, sostenendo le attivita' economiche esistenti, puntando ad integrare gli impianti nel paesaggio e nel territorio garantendo trasparenza e legalita'''.

Le Linee guida devono definire un quadro di regole capace di garantire per le diverse fonti la piu' efficace integrazione ambientale e paesaggistica. Un risultato che si puo' ottenere definendo per gli impianti eolici, solari, da biomasse, idroelettrici, geotermici le aree non idonee, e introducendo criteri per la piu' corretta progettazione e integrazione delle differenti fonti nel paesaggio, secondo un principio di progressivita', in modo da semplificare l'iter per gli impianti di dimensione ridotta e in regime di scambio sul posto.

L'individuazione dei riferimenti per la piu' efficace diffusione degli impianti da fonti rinnovabili passa quindi per due percorsi paralleli: per un'attenta analisi dei caratteri del territorio per l'individuazione delle aree non idonee e attraverso criteri che permettano di orientare la progettazione verso una attenta integrazione negli edifici e nel paesaggio.

Alle Linee Guida si deve accompagnare l'attenzione alla trasparenza dei processi e all'informazione dei cittadini, a garantire in ogni modo la legalita'. In questa direzione e' necessario che le Regioni si impegnino per dare notizia di tutte le procedure, norme e vincoli che riguardano i progetti da fonti rinnovabili, lo stato dell'iter per ogni progetto e il quadro delle installazioni nel territorio, attraverso un sito internet adeguatamente aggiornato.