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Legge Delega: cosa chiedono gli architetti?

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Legge Delega: cosa chiedono gli architetti?
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Francesco Miceli, Presidente del CNAPPC, ha parlato della nuova Legge Delega e non solo in occasione della Conferenza Nazionale degli Ordini di Roma

La Camera ha approvato il testo della Legge Delega, particolarmente interessante per il nostro settore perché prevede agevolazioni per interventi di rigenerazione urbana e rifunzionalizzazione edilizia. Vediamo cosa ne pensano gli architetti italiani.

“L’auspicio è che, a partire da questa legge, si avvii una strategia di utilizzare la leva fiscale per incentivare la rigenerazione urbana sostenibile integrata con bonus fiscali. Il testo, tenendo conto anche delle esigenze di tutela, manutenzione e conservazione dei beni culturali vincolati, è un indirizzo che va nella giusta direzione e che può essere di grande importanza nelle strategie urbane”. Così Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), in occasione della Conferenza Nazionale degli Ordini di Roma.

La Legge Delega non basta. Cos’altro occorre?

“Occorre un piano per il rilancio del nostro Paese e per la valorizzazione del nostro patrimonio edilizio residenziale, che è assolutamente poco performante dal punto di vista energetico e sismico e ciò si può realizzare nell’ambito di una strategia rigenerativa delle nostre città e non con interventi episodici privi di organicità. Come Consiglio Nazionale abbiamo proposto, da tempo, nelle opportune sedi politico istituzionali, di graduare le incentivazioni fiscali in funzione della qualità degli obiettivi da raggiungere, coinvolgendo l’intervento pubblico in coordinamento con quello privato per il raggiungimento di risultati coerenti con le strategie europee”.

Tra i temi oggetto della Conferenza Nazionale: l’alluvione in Emilia-Romagna e le azioni di solidarietà e sostegno che il CNAPPC intende portare avanti attraverso un progetto condiviso con gli ordini territoriali, il PNRR, il nuovo Testo Unico dell’Edilizia, oltre a quelli di più stretta attinenza della professione, con una particolare attenzione alla situazione dei giovani Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori.

 

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