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Legge di stabilità: risorse per le infrastrutture ed effetti del patto di stabilità interno

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Complessivamente la manovra di finanza pubblica per il 2013 determina una inversione di tendenza nelle risorse per nuove infrastrutture (+19,8%) rispetto al 2012


Sul Supplemento Ordinario n. 212 alla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29-12-2012 n.243/L è stata pubblicata la Legge 24 dicembre 2012, n. 228 recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013)”, in vigore dal 1° gennaio 2013.

Nel corso dell’esame parlamentare il provvedimento ha subito numerose integrazioni e modifiche, che portano a rivedere le valutazioni dell’Ance svolte subito dopo la presentazione del disegno di legge.

Nonostante il positivo incremento di risorse per nuove infrastrutture, nelle iniziali valutazioni dell’Ance emergeva il rischio di una manovra ancora una volta recessiva per il mercato delle opere pubbliche, a causa del forte irrigidimento del Patto di stabilità interno, previsto nel provvedimento, e dei suoi effetti depressivi sul livello degli investimenti degli enti locali, che avrebbero compensato del tutto i benefici dello stanziamento di risorse aggiuntive.

Dopo i lavori parlamentari, tale rischio risulta lievemente ridimensionato grazie all’approvazione di alcune norme che complessivamente, rispetto alle previsioni iniziali, determinano un allentamento del Patto dei comuni per l’anno 2013, pari a 600 milioni di euro, a cui si aggiunge un incentivo destinato al Patto regionale verticale, pari a 800 milioni di euro, in grado di favorire lo sblocco dei pagamenti alle imprese, in particolare nel campo dei lavori pubblici.

In questo modo la manovra complessiva sugli enti locali passa da un irrigidimento di 2,2 miliardi di euro, previsti nella versione iniziale del Disegno di legge, a 1,6 miliardi di euro.

Ciò vuol dire che gli effetti dell’irrigidimento del Patto sul livello degli investimenti degli enti locali non compenseranno del tutto l’incremento, rispetto al 2012, registrato dalle risorse statali per nuove infrastrutture, pari a oltre 2,4 miliardi di euro.

La Legge di stabilità per il 2013 registra, finalmente, un aumento di risorse per nuove infrastrutture: +19,8% in termini reali rispetto al 2012.

L’aumento di risorse è un segnale importante che interrompe la pesante caduta degli stanziamenti registrata nel quadriennio 2009-2012 (-44%), che ha portato gli stanziamenti al livello più basso degli ultimi 20 anni.

Su questo risultato pesa, in particolare, la dinamica del Fondo per lo sviluppo e la coesione (ex FAS), che nel 2013 promette di recuperare gran parte del taglio subito nel 2012 dalle manovre correttive dell’estate 2011 che aveva interessato esclusivamente gli interventi infrastrutturali.

L’incremento dei finanziamenti per nuove infrastrutture previsto nel 2013 è dovuto anche all’importante iniezione di risorse prevista nell’articolato della Legge. Si tratta di 4.035 milioni di euro tra il 2013 e il 2016, di cui 1.627 milioni nel 2013, destinati, per il 71%, a grandi opere infrastrutturali, quali il Mose, la linea ferroviaria Torino-Lione, il Brennero e la Pedemontana Piemontese, per il 15% agli interventi di manutenzione straordinaria di Anas e Ferrovie dello Stato e, per il restante 14%, a interventi della protezione civile nei territori colpiti dai recenti eventi alluvionali, oltre che agli interventi per la salvaguardia di Venezia tra cui la costruzione della Piattaforma d’Altura.

Infine, la quantificazione delle risorse tiene conto dell’annualità 2013 del Fondo infrastrutture stradali e ferroviarie, previsto all’art.32, co.1. del Dl 98/2011 e confermato, per un importo di circa 800 milioni di euro, nella Legge di Stabilità.