Le micro, piccole e medie imprese sono la spina dorsale del sistema produttivo italiano e oggi più che mai hanno bisogno di una strategia mirata. La cosiddetta Legge MPMI rappresenta l’occasione per disegnare un futuro di crescita e competitività, in cui le libere professioni giocano un ruolo decisivo. Confprofessioni ha presentato al Senato un documento programmatico che punta a rafforzare la vitalità delle imprese e a valorizzare il potenziale delle forme di aggregazione professionale.
Il contributo, trasmesso alla Commissione Industria, mette in evidenza la necessità di una visione sistemica per sostenere un comparto che in Italia rappresenta il 95% delle imprese, produce il 40% del valore aggiunto nazionale e dà lavoro a un terzo degli occupati.
“Ragionando in prospettiva, riteniamo che la Legge annuale sulle MPMI dovrà essere lo strumento primario per costruire una strategia più ampia di sviluppo del settore” ha dichiarato il presidente Marco Natali.
Legge MPMI: i 4 assi strategici di Confprofessioni
Confprofessioni individua quattro assi strategici su cui agire:
1. Aggregazione e crescita dimensionale. Le aggregazioni professionali sono considerate la chiave per aumentare resilienza e competitività. Oltre a rafforzare STP e STA, l’associazione propone incentivi anche per reti professionali e associazioni temporanee, con un sistema graduale capace di accompagnare i professionisti verso modelli più strutturati.
2. Internazionalizzazione. Per competere all’estero servono competenze linguistiche, tecnologiche e strategiche. Incentivare l’uso di piattaforme digitali e strumenti innovativi è cruciale per aprire nuovi mercati e consolidare la presenza delle MPMI a livello globale.
3. Semplificazione. Snellire la burocrazia è una priorità. Confprofessioni chiede norme calibrate sulla dimensione aziendale, deroghe mirate per le microimprese e procedure uniformi per le Camere di Commercio, con eventuali sanzioni in caso di difformità.
4. Ricambio generazionale. Per favorire l’ingresso dei giovani e il passaggio di competenze, la proposta prevede l’utilizzo di fondi bilaterali per finanziare percorsi formativi e sostenere i neoassunti.
“Con questo documento, mettiamo a disposizione delle istituzioni una visione costruttiva e orientata al futuro - ha dichiarato Natali -. Le microimprese e i liberi professionisti sono una colonna portante del nostro sistema produttivo: rafforzarli attraverso aggregazione, formazione e semplificazione significa investire nell’economia reale del Paese”.