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L'Unione europea invita regioni e città di tutto il mondo a entrare nel Patto dei sindaci

Energie rinnovabili di
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Alla COP21 Markku Markkula e Maroš Šefčovič, hanno esortato i governi locali e regionali ad aderire al Patto dei sindaci impegnandosi a ridurre le emissioni di carbonio


Lanciato nel 2008, il Patto dei sindaci impegna i governi locali e regionali che vi aderiscono a raggiungere e superare gli obiettivi climatici ed energetici dell'UE. Da allora il Patto è stato firmato da più di 6 500 città e regioni, che rappresentano oltre 200 milioni di cittadini disposti a ridurre di oltre il 20 % le loro emissioni di carbonio entro il 2020. Sfruttando l'attuale slancio politico, il Patto si è recentemente fuso con l'iniziativa Mayors Adapt ("I sindaci si adattano"), che aiuta le città e le regioni a integrare le misure di mitigazione e adattamento, e ha fissato un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni di carbonio del 40 % entro il 2030.

Il CdR - un'istituzione UE che comprende 350 sindaci, presidenti di regione e amministratori locali - sostiene da tempo il Patto come un esempio della capacità di governi di tutti i livelli di agire insieme in materia di clima.

"L'Unione Europea sta andando nella direzione giusta sostenendo gli sforzi delle regioni e delle città attraverso il Patto - ha detto Francesco Pigliaru, Presidente della Regione Sardegna alla guida della commissione Ambiente del Comitato -. Sono politiche che richiedono un alto grado di consenso e di coordinamento solo le istituzioni locali e regionali hanno la profonda conoscenza delle opportunità e delle debolezze dei loro territori, così come il legame più stretto e diretto con le popolazioni. Tutto questo deve essere raccolto e trasmesso ai livelli più alti di governo: solo così si possono prendere buone decisioni. È una visione che perseguo sia come presidente ENVE che come presidente della Sardegna: ai nostri territori chiediamo partecipazione costante, per arrivare a scelte che siano davvero utili".

Facendo riferimento a una relazione dell'UNFCCC secondo la quale le attuali proposte si limiterebbero a contenere l'aumento della temperatura entro i 2ºC, il Presidente del CdR, Markku Markkula, ha affermato che: "Le attuali proposte in materia di clima mancano di ambizione e non saranno sufficienti. Noi tutti, però, abbiamo la responsabilità collettiva di lottare contro i cambiamenti climatici. Il Patto dei sindaci è un esempio perfetto di governance multilivello efficace nella politica climatica: esso ottiene risultati concreti e va al di là delle ambizioni nazionali, spingendo tutti gli aderenti a lavorare insieme e a mettere in comune le risorse. La globalizzazione del Patto dei sindaci è una buona notizia, sia per la giustizia climatica che per lo sviluppo sostenibile".

Il vicepresidente della Commissione europea, Maroš Šefčovič, ha dichiarato: "Sulla base dei numerosi incontri avuti con i leader locali, sono profondamente convinto che le città e le regioni dovrebbero essere in prima fila nell'azione per il clima. Il Patto dei sindaci ha finora dimostrato di essere molto efficace, e dobbiamo far tesoro di questo successo. Siamo pertanto impegnati a rafforzare tale rete e a trasformarla in un vero e proprio movimento globale, fondato su una visione a lungo termine condivisa da tutti i partecipanti. Viva il Patto dei sindaci globale!".

James Nxumalo, sindaco di Durban, Sudafrica, e vicepresidente dell'ICLEI - Enti locali per la sostenibilità, ha dato il suo sostegno alla globalizzazione del Patto dei sindaci, dichiarando che "sono le città che lottano contro i cambiamenti climatici nel modo più efficace, ed è pertanto fondamentale che i leader locali siano riconosciuti come attori chiave della riduzione delle emissioni e dell'attuazione di misure di adattamento ai cambiamenti climatici. Iniziative quali il Compact of Mayors e il Patto dei sindaci, che hanno recentemente concluso un partenariato, dimostrano che i leader locali prendono l'iniziativa al loro livello per contribuire a fissare i termini dell'azione per il clima e costruiscono il proprio percorso verso un futuro più sostenibile".

Abbiamo bisogno di mettere in atto una decisa inversione di tendenza che riesca a scongiurare aumenti della temperatura di tale misura da provocare sconvolgimenti sulla vita umana, sulle precipitazioni atmosferiche, sulla coltivazione dei campi, sui livelli di mari e oceani, ecc. - ha detto Bruno Valentini, sindaco di Siena e delegato di Ancinazionale per l’Ambiente, che ha partecipato ai lavori di Cop21 -. Anche i sindaci contribuiscono a questo grande progetto, ponendo in essere politiche ambientali coerenti ed all’avanguardia. Su scala europea, il Patto dei Sindaci è stato sottoscritto in tante città relativamente al tema delle energie rinnovabili e della riduzione dell’emissione di gas serra”.  
Adesso - ha concluso il sindaco Valentini - c’è bisogno di una visione più ampia, che riguardi le città di tutto il mondo,ed ulteriori materie come i trasporti e la gestione dei rifiuti, per attuare dal basso le linee guida che i Governi hanno concordato. I progetti di Smart City non consistono in cambiamenti solo estetici o di mera applicazione dell’innovazione tecnologica nelle città, bensì rendono possibile l’aspirazione ad uno sviluppo sostenibile, nelle materie della produzione energetica, della progettazione e della riqualificazione degli edifici, della mobilità elettrica, della riduzione nell’uso dei veicoli a motore, del contenimento della produzione dei rifiuti insieme all’aumento del loro recupero, della equilibrata gestione dei flussi turistici, e così via. I sindaci italiani sono prontie chiedono adeguato sostegno normativo e finanziario per questi progetti”.