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Manovra correttiva: Aniem ritiene inammissibile la penalizzazione del settore

Lavori pubblici di
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Dino Piacentini, presidente dell'Associazione delle pmi edili manifatturiere della Confapi, critica l'irrigdimento del patto di stabilità e il taglio agli incentivi sulle ristrutturazioni edilizie previsti dalla Manovra Economica varata dal Governo.


Molto criticata dall'Aniem, l'Associazione delle pmi edili manifatturiere della Confapi, sulla recente Manovra Economica varata dal Governo (Legge di conversione DL n. 98/2011): secondo l'Associazione la correzione, quantificabile in 48 miliardi di euro, non solo comporta una riduzione degli stanziamenti complessiva di 10 miliardi nel prossimo triennio, ma umilia ancora una volta le aspettative del sistema imprenditoriale dell'edilizia perché irrigidisce il patto di stabilità, rendendo ulteriormente inaccettabili i ritardi dei tempi di pagamento per le imprese. L'Osservatorio dell'Associazione evidenzia una situazione drammatica: la media ha raggiunto gli 8 mesi per il settore pubblico, mentre nel settore privato i rallentamenti si attestano intorno ai 4 mesi.

Non solo: la manovra ripristina l'Irpef sulla prima casa, aumenta la cedolare sugli affitti, "taglia" dal 36% al 28,8% gli incentivi sulle ristrutturazioni e dal 55% al 44% quelli sulla riqualificazione energetica". Secondo il Presidente Dino Piacentini "Manca, ed è questo l'elemento che desta maggiore preoccupazione, un programma ed una strategia finalizzati a rendere più competitivo il settore delle costruzioni, costituito nella sua quasi totalità da pmi. Veniamo privati anche dei pochi incentivi fiscali avuti negli ultimi anni".

L'Associazione denuncia inoltre il rapporto giuridico non paritario che l'impresa edile continua ad avere con la Pubblica Amministrazione: alla richiesta di Aniem di accelerare i tempi di pagamento, il Governo risponde esasperando il patto di stabilità e, di fatto, non mettendo in condizione neanche gli Enti locali più virtuosi di garantire pagamenti certi alle imprese. "Queste misure – continua Piacentini - e questa politica industriale ci allontanano ancora di più dall'Europa e sono un ulteriore duro colpo alle aspettative di rilancio della nostra competitività".

"L'associazione chiede al Governo che le sue richieste a costo zero, ora all'esame del Parlamento e finalizzate a favorire i processi di aggregazione imprenditoriale e a migliorare le potenzialità operative delle piccole e medie imprese, siano approvate in tempi rapidi. In particolare l'Associazione chiede che venga introdotta la contrattualistica di rete nel settore dei lavori pubblici, Una richiesta – commenta Piacentini – reclamata a gran voce dalle nostre imprese.

Speriamo – conclude – che almeno questa proposta, priva di ripercussioni economiche per le casse statali, sia accolta e resa presto operativa".