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Mendrisio ripensa il lago come “centro di gravità”

Lavori pubblici di
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Ordine degli Architetti di Varese e Accademia di Mendrisio - terza conferenza del Progetto Diploma

«Il lago è sempre un momento particolare del territorio,perché è un territorio aperto,perché offre opportunità di libertà» inizia così la serata di architettura condotta da Manuel Aires Mateus nell’ambito del Progetto Diploma promosso dall’Accademia di Mendrisio con la collaborazione anche dell’Ordine Architetti di Varese.

Ed erano permeati dell’ambiente lacustre in ogni dettaglio i progetti degli studenti presentati nel corso della serata “Il lago, una risorsa per la città di Varese”, tutti tesi a riportare i cittadini sulle sponde del loro lago e ad offrire nuove modalità per viverlo e tornare ad immergersi nella natura. Tutte infrastrutture sportive, quelle proposte, il cui aspetto più evidente è nella ricerca costante di integrazione con il paesaggio, quasi zona di “passaggio” dall’acqua alla terra.

«Il lago di Varese è parte di un sistema molto più ampio - spiega Mateus -, non può essere disgiunto dalla natura imponente che lo circonda, né dagli altri laghi, dalla vicina Svizzera, da Milano. Costituisce una sorta di centro di gravità immaginario tra tutte queste realtà. Partendo da una struttura così complessa e così bella, l’architetto si può relazionare con ogni tipo di scala nei progetti che andrà a sviluppare».

Ma si tratta semplicemente di proposte, gli ambientalisti possono dormire sonni tranquilli.

Un’idea di architettura, quella delineata da Mateus, che si sposa perfettamente con quella della presidente dell’Ordine Architetti di Varese, Laura Gianetti, che aggiunge: «La valenza del paesaggio come “unica” risorsa da difendere è il fulcro della progettazione di un territorio come quello lacuale. Riprogettare la zona del lago di Varese coinvolge ad ampia scala il lavoro dell’architetto, poiché limitarsi a riprogettare le sponde del lago senza pensare alle colline che vi si specchiano non è possibile. La nostra città gode della bellezza del suo specchio d’acqua e in ogni ora del giornocambia aspetto in relazione al suo mutare: aspetti determinanti dei quali si deve tenere conto in un progetto che voglia apportare nuovi contenuti, offrire nuovi spunti per chi vive il suo lago tutti i giorni».

«Il lavoro coordinato dai fratelli Mateus - prosegue Laura Gianetti - ci riconduce al lago, ripercorrendone tutti gli aspetti ed offrendone di nuovi. Il tutto con una visione del bello architettonico che si va ad integrare con l’aspetto più naturale e genuino del territorio. Nuove modalità di fruizione ed interventi rispettosi dell’ambiente e del paesaggio. Una serata estremamente interessante».


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