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Mercato delle macchine movimento terra in calo

Macchine per costruzioni di
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Dopo un periodo record, il mercato italiano cala del 40% nell’ultimo trimestre 2008. E’ quanto emerge da un’analisi del Comamoter, Costruttori Macchine Movimento Terra, che richiede coerenti misure di sostegno


Il nostro settore è sano e competitivo - ha dichiarato Giuseppe Fano, presidente del Comamoter-. Dopo un periodo di record, abbiamo risentito, e con effetto amplificato, della crisi economica generale e delle sue ripercussioni specificatamente sul settore immobiliare, creditizio e finanziario: una situazione d’emergenza che richiede urgenti misure coerenti di sostegno”.

Tra le azioni necessarie per il settore c’è in primis l’esigenza di provvedimenti governativi, concreti ed immediati, volti a sostenere e promuovere le attività della filiera nell’ambito delle infrastrutture e dell’edilizia, sia in termini di progetti nuovi che di iniziative già avviate, sfruttandone quindi la potenzialità anticiclica e l’ampio impatto occupazionale indotto.

In aggiunta, si deve provvedere al sostegno al credito con strumenti ad hoc che ridiano liquidità al settore e principalmente alle piccole e medie imprese, parte integrante dell’industria italiana del segmento, toccate da Basilea II.

Rimane altresì l’esigenza di promuovere il rinnovamento del parco macchine esistente, sia per una miglior rispondenza dei mezzi alle normative vigenti in termini di rumorosità ed emissioni gassose, che in termini di sicurezza, avendo sul mercato mezzi competitivi in termini di performance e consumi.

Il mercato italiano, ovvero le vendite di macchine di produzione nazionale ed estera nel nostro Paese ha subito un forte calo. Nel 2008 sono state infatti vendute oltre 23 mila macchine, per un valore complessivo di 1,5 miliardi di euro, con una flessione del 22%, che ha risentito del forte calo del 40% dell’ultimo trimestre.

Nel 2008, le esportazioni sono diminuite di circa il 6%, per un totale di 2,8 miliardi di euro, e dovrebbero subire un calo ancora superiore nell’anno in corso. Ciò nonostante, confermando la vocazione all’export del settore, si è riusciti a fatturare ancora oltre il 63% della produzione sui principali mercati di sbocco. Le importazioni hanno registrato un calo del 16% nel 2008 e ci si attende una flessione leggermente più contenuta nel 2009.

Nel 2008, la produzione italiana di macchine e componenti per il movimento terra ha subito una contrazione rispetto all’anno precedente chiudendo a 4,4 miliardi di euro. In assenza di interventi strutturali e tempistivi, l’anno in corso potrebbe risultare ancora peggiore con un’ulteriore flessione a due cifre percentuali. Dati e prospettive - contenuti nell’Osservatorio Comamoter-Prometeia - sono stati resi noti nel corso del press talk televisivo andato in onda oggi in videostreaming e disponibile in differita sul sito www.unacoma.it.

Riguardo alle varie linee di prodotto, le macchine tradizionali (apripista, motolivellatrici, escavatori e pale) flettono del 22%, le terne del 26% e anche le macchine di piccole dimensioni – miniescavatori, minipale compatte e minipale compatte cingolate – registrano un –24%. I sollevatori telescopici si fermano al –13% e i dumper sono l’unica linea di prodotto che è in crescita (+14%), seppur con volumi contenuti. Sul versante delle attrezzature, infine, i martelli demolitori flettono del 30% e le macchine stradali, quali rulli e vibrofinitrici, del 12%.

Nel 2008, il mercato mondiale è stato connotato da un andamento negativo generalizzato con una flessione dell’10% (oltre 647 mila unità) cui dovrebbe aggiungersi nel 2009 un ulteriore -15%. Le vendite in Europa occidentale (Italia esclusa) sono calate lo scorso anno del 27,5% (129 mila unità). Nel 2009, stando alle stime, si prevede ancora un perdurante clima di crisi con le vendite in forte calo.

Approfondimento: Osservatorio macchine per il movimento terra