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Novità normative e sicurezza dei lavori in quota

Sicurezza e Sistemi di Protezione di
Molti sono i dispositivi di sicurezza sul mercato. Come orientarsi? Intervista al Dott. Isidoro Ruocco, responsabile dell’ufficio progettazione di Trentino Sicurezza srl

Le novità normative e, soprattutto, il mutato orientamento della giurisprudenza della Corte di Cassazione, importano un coinvolgimento sempre maggiore dei committenti e dei tecnici nel garantire la sicurezza dei lavoratori che effettuano lavori in quota e, più specificatamente, le manutenzioni agli impianti degli edifici posizionati sulle coperture. Molti sono i prodotti immessi sul mercato, come fa ad orientarsi il consumatore? Facciamo il punto con il Dott. Isidoro Ruocco, responsabile dell’ufficio progettazione di Trentino Sicurezza srl.

a. La sicurezza individuale dei nostri Addetti nei cantieri di lavoro è un aspetto fondamentale: spesso una scarsa sensibilizzazione, l’assenza di comportamenti sicuri e di appropriati sistemi di sicurezza sono le cause di forti rischi, grandi infortuni ed alti costi. Cosa ne pensa?
r. La fase di cantierizzazione dei lavori in quota, soprattutto se questi sono appaltati ad imprese strutturate (normalmente di medie-grandi dimensioni), pur essendo portatori di rischi, normalmente non comportano infortuni. Opposta è la situazione se si analizzano i dati riferiti alle micro imprese, i lavoratori delle quali subiscono ben l’80-85 % del totale infortuni.

La fase dei manutenzione successiva, essendo curata totalmente da microimprese ed artigiani, assorbe la quasi totalità delle vittime e delle invalidità permanenti. La scarsa formazione dei lavoratori incide direttamente sul verificarsi degli infortuni, naturalmente la formazione, oggi, viene poco garantita al dipendenti delle micro imprese od agli artigiani. L’assurdo è che sono proprio costoro a subire gli effetti peggiori degli infortuni, con rapporto di proporzionalità impressionante.

Purtroppo, ancora oggi, i Coordinatori della sicurezza, tenuti ad accertare la formazione dei lavoratori o progettare la messa in sicurezza degli edifici e degli impianti, ancora faticano a svolgere appieno il loro incarico. Ed ancora, i Progettisti quasi mai si preoccupano di progettare la sicurezza di quelli che saranno” luoghi di lavoro” in quota, come invece prescrive l’art. 22 del d. lgs. 81/2008.

b. Oggi sul mercato sono presenti una variegata tipologia di prodotti destinati all’anticaduta, l’innovazione di prodotto può essere la risposta più adeguata alle nuove esigenze della sicurezza dei lavori in quota?
r. La notevole quantità di prodotti destinati alla sicurezza dei lavori in quota presenti sul mercato, non equivale alla garanzia di “buona qualità”. Il Ministero dello sviluppo economico ha rinunciato ad assolvere il proprio compito di “sorveglianza del mercato” previsto dal d.lgs. 475/1992 e da ciò dipende l’incremento del numero di produttori improvvisati. Costoro immettono sul mercato prodotti copiati, a volte contraffatti, o comunque non conformi alle Direttive comunitarie od alle norme di prodotto. Impiegando poche risorse nella progettazione, nello studio e nella certificazione della loro produzione, non garantiscono il consumatore finale (utilizzatore o acquirente).

D’altra parte la ricerca e l’innovazione, permettono di offrire risposte concrete (e certificate) alle crescenti richieste di sicurezza, anche per le opere architettonicamente innovative, o all’opposto, per gli edifici storici tutelati, per i quali, occorre una ricerca attenta sia in termini estetici, sia in termini di resistenza strutturale dei materiali impiegati. Tali prodotti possono essere solo il frutto di studi particolarmente curati.

c. Quali sono le novità più interessanti da voi presentate nel 2010?
r. Quest’anno presentiamo in anteprima due novità importanti, frutto appunto della “ricerca ed innovazione”, che Trentino sicurezza srl destina alla sicurezza delle persone.

La prima è il Railsafe, una linea vita a “rotaia rigida”, che per la sua versatilità può garantire la sicurezzadei lavoratori su tutte le tipologie di coperture, essa, inoltre, può essere impiegata sulle pareti vetrate ed all’interno degli edifici, in particolare quelli industriali, per l’effettuazione delle manutenzioni degli impianti e delle macchine mobili (gru, carri ponte, vagoni ferroviari, aubus, camion, autotreni, macchinari che importano montaggio o manutenzione ad apparecchiature posizionati ad altezza superiore a 2 metri, ecc.).

Ulteriore e non secondaria caratteristica, è quella che permette all’utilizzatore, mediante un idoneo ancoraggio, di lavorare in sospensione. Il secondo prodotto, è il GSsafe, il gancio scala per aree di lavoro in quota, utilizzabile tanto sulle coperture , quanto su cisterne, vasche, terrazzi a livello, pensiline, ecc..

Esso, dopo l’installazione, permette di bloccare la scala a pioli, utilizzata dall’operatore per collegare aree di lavoro posizionate a quote differenti, di salire o scendere, da o verso un luogo di lavoro, senza la necessità dell’assistenza di un altro lavoratore alla base, che fermi i piedi della scala stessa. In pratica il gancio blocca la scala impedendone il ribaltamento, garantendo al sicurezza del lavoratore, facendo risparmiare pecunia al datore di lavoro. Per entrambi i prodotti è stata depositata la richiesta di brevetto industriale.

d. Quali peculiarità tecnologiche e di prevenzione agli infortuni, per ridurre i rischi di incidente, caratterizzano il vostro prodotto?
r. Innanzi tutto, i nostri prodotti sono dotati di marcatura CE, ottenuta a seguito di scrupolose test e verifiche da parte di un Organismo di certificazione europeo. Dato, questo, che contraddistingue Trentino sicurezza srl da tutti gli altri produttori. La scelta di seguire lo standard di produzione dei DPI, richiesto dal d. lgs. 475/1992, per la produzione e commercializzazione di tutti i nostri dispositivi di ancoraggio, sia essa stessa garanzia.

e. Quali sono le vostre prospettive rispetto alle possibilità di mercato future?
r. La mission di Trentino sicurezza srl, che sin dalla nascita dell’azienda ci ha stimolato ad investire in questo settore, più che alle prospettive di mercato, si è ispirata al “ bisogno di sicurezza” che con forma emerge dal mondo del lavoro. I dati sono desolanti, circa 16000 infortuni l’anno per caduta dall’alto (fonte INAIL). Siamo convinti che chi, come noi, operi seriamente abbia spazio per crescere e, dall’altro lato, per contribuire a salvare persone.