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Nucleare: il Consiglio dei Ministri approva una moratoria di 12 mesi

Energie rinnovabili di
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Per effetto immediato, il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell’Ambiente non procederanno all’adozione degli atti necessari alla realizzazione degli impianti nucleari


Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, ha approvato stamane un decreto legge che dispone la sospensione, per un periodo di 12 mesi, delle procedure riguardanti la localizzazione e la realizzazione di centrali e impianti nucleari sul territorio italiano.

Per effetto immediato della moratoria, il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell’Ambiente non procederanno all’adozione degli atti necessari alla realizzazione degli impianti nucleari, a cominciare dalla predisposizione del documento programmatico sulla strategia nucleare. Così come disposto dall’Ue, restano confermati il deposito nazionale per lo stoccaggio e il ruolo dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare, quale organo competente per lo studio e la programmazione delle politiche riguardanti la sicurezza nucleare.

Per il Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani “il governo oggi ha fatto una scelta responsabile e nell’interesse dei cittadini. L’Italiasi muove dunque in piena sintonia con gli altri Paesi dell’Ue che, dopo il dramma di Fukushima, stanno definendo nuovi e più condivisi criteri di sicurezza riguardanti l’energia nucleare. Questo fronte resta per noi prioritario, e nei prossimi mesi faremo la nostra parte per far sì che l’Europa intera possa adottare standard di sicurezza nucleare concertati e massimamente affidabili”. Per Romani “adesso bisogna guardare avanti, per far sì che il nostro Paese, al di là dell’atomo, sia all’avanguardia nell’adozione delle nuove tecnologie energetiche, necessarie per ottenere un mix energetico più equilibrato e meno dipendente dalle fonti fossili.

Penso per esempio alle fonti rinnovabili, che stiamo rendendo sostenibili economicamente per il sistema Paese, così da assicurare prospettive di pianificazione di lungo periodo alla filiera produttiva” ha concluso Romani.